Televisione

Se sentivate la mancanza di Beppe Fiorello, questo è l’articolo che fa per voi

Il «reuccio» della fiction Rai, granitica certezza acchiappa share, sta infatti per mettere a segno una interessante doppietta. Lunedì 2 novembre arriva Gli orologi del diavolo, mini serie in quattro puntate che racconta la difficile storia di un uomo comune che diventa un infiltrato in un’organizzazione criminale di narcotrafficanti. A gennaio, invece, sarà impegnato nella versione televisione di Penso che un sogno così

Dopo più di un anno di assenza dal piccolo schermo, Giuseppe Fiorello non solo torna ma raddoppia. Il «reuccio» della fiction Rai, granitica certezza acchiappa share, sta infatti per mettere a segno una interessante doppietta. Lunedì 2 novembre arriva Gli orologi del diavolo, mini serie in quattro puntate che racconta la difficile storia di un uomo comune che diventa un infiltrato in un’organizzazione criminale di narcotrafficanti. A gennaio, invece, sarà impegnato nella versione televisione di Penso che un sogno così, lo spettacolo teatrale in cui s’intrecciano la sua storia, quella del padre e quella di Mimmo Modugno, mentre resta in stand by – tra le polemiche, anche politiche – la messa in onda del film tv su Domenico Lucano.

Gli orologi del diavolo, Beppe Fiorello si lancia nell’action crime

Terminato il suo anno sabbatico, Beppe Fiorello torna su Rai 1 in una veste inedita e per la prima volta in una fiction di quattro puntate. Dopo tante serie d’impegno civile, questa volta l’attore si dà all’action crime con Gli orologi del diavolo, tratto dall’omonimo libro di Gianfranco Franciosi con Federico Ruffo, prodotta da Picomedia in collaborazione con Rai Fiction e Mediaset Spagna (più trasversale di così, non si può). Questa volta si cala nei panni di Marco Merani, meccanico di grande abilità contattato da alcuni criminali che gli commissionano degli scafi per il narcotraffico. Quando intuisce di essere finito in una spirale di compromessi rischiosi, chiede consiglio a un suo amico poliziotto, Mario, che gli offre protezione in cambio della collaborazione con la Polizia italiana. Le cose non vanno come previsto e Marco si ritrova legato ad Aurelio, capo indiscusso dell’organizzazione che lo tratta come fosse un fratello. Dopo un’operazione andata male, Marco finisce in prigione in Francia e inizia un percorso doloroso che lo porterà ad allontanarsi dalla sua stessa famiglia: a quel punto capisce di essere a un passo dal perdere tutto pur di fare la cosa giusta. Nel cast ci sono anche Claudia Pandolfi, Alvaro Cervantes e Nicole Grimaudo.

Penso che un sogno così, lo show su Modugno

Più che uno spettacolo, è un pezzo di vita“. Dopo 450 repliche nei grandi teatri italiani, l’8 gennaio Giuseppe Fiorello porta su Rai 1 Penso che un sogno così: l’adattamento del suo spettacolo teatrale diventerà infatti una serata evento ad alto tasso di emozioni e ospiti speciali. Tra i suoi ricordi di bambino e le canzoni di Modugno, l’attore racconterà due vite distanti ma al tempo stesso unite da tanti dettagli – a cominciare dalla somiglianza fisica sino a quella dell’anima – intrecciando la vita di suo padre e quella di Mimmo Modugno, in un gioco di specchi e suggestioni davvero imprevedibile.

Perché non va in onda il film tv su Mimmo Lucano

Il 2021 si annuncia dunque importante per Beppe Fiorello, visto che la prossima estate esordirà anche alla regia con il film Stranizza d’amuri, ispirato a un fatto di cronaca accaduto in Sicilia della fine degli anni ’70, l’omicidio o suicidio di una coppia formata da due adolescenti omosessuali. “È la storia dolorosa e poetica di due ragazzi che si volevano bene e camminavano mano nella mano con la meravigliosa incoscienza che ti regala l’amore2, ha spiegato a Repubblica.

Resta invece ancora in stand by la messa in onda di Tutto il mondo è paese, ispirata alla storia dell’ex sindaco di Riace, Mimmo Lucano, pronta da oltre un anno ma bloccata dopo le accuse giudiziarie sulla gestione del sistema di accoglienza dei migranti, dalle quali il primo cittadino calabrese è stato completamente assolto. “Spero che venga trasmesso nel nuovo anno ora che le accuse contro di lui sono cadute”, commenta adesso l’attore. In realtà della fiction, inizialmente riprogrammata per novembre, non c’è ancora traccia nei listini e per questo il consigliere del cda Rai, Riccardo Laganà, ha scritto nei giorni scorsi un tweet molto polemico: “Nonostante la pronuncia del Consiglio di Stato la fiction su Domenico Lucano rimane in un cassetto con grande dispiacere. Credo che lo stesso criterio dovrà essere adottato per tutti quei programmi i cui conduttori sono sotto giudizio della magistratura”. Beppe Fiorello resta ottimista e aggiunge: “Sono convinto che il film tornerà a essere presto un fiore all’occhiello del servizio pubblico. Non si deve temere il racconto popolare. Non si può tacere di fronte a un fatto realmente accaduto, esiste e va raccontata come sono state raccontate migliaia di altre storie scomode e meno scomode”.