Politica

Roma, Sgarbi: “Centrodestra candida a sindaco Bertolaso e Giletti? Potevano chiamare Checco Zalone. Calenda è la caricatura di Toti”

Il centrodestra non mi ha mai nominato ministro della Cultura? A parte il fatto che sono ancora giovane e c’è ancora tempo, ma prima di me c’erano personalità di grande rilievo come Sandro Bondi, Rocco Buttiglione, Giancarlo Galan. Adesso per Roma il centrodestra ha proposto come candidati sindaco Massimo Giletti e Guido Bertolaso. A questo punto potevano chiamare Checco Zalone“. E’ la staffilata sarcastica inferta al centrodestra dal critico d’arte Vittorio Sgarbi, ospite de “L’Italia s’è desta”, su Radio Cusano Campus.

Il parlamentare, che annuncia la sua nomina a responsabile dei beni culturali per tutti i comuni d’Italia per decisione dell’Anci, aggiunge: “L’idea di parte del centrodestra è che la città di Roma possa avere come sindaco una persona, sicuramente capace, come Bertolaso e un conduttore televisivo come Giletti, ignorando però che in passato c’è stato un sindaco come Giulio Carlo Argan e che si tratta della città in cui c’è una quantità di opere d’arte che da sole potrebbero farla rinascere. Morgan sindaco di Milano? Ha accettato la mia candidatura e ha indicato tra i suoi assessori Francesco Alberoni“.

Battuta finale su Carlo Calenda e Silvio Berlusconi: “Calenda è stato fregato da un video meraviglioso in cui dice che non avrebbe mai fatto il sindaco di Roma. Il problema di Calenda è che, mentre io posso fare qualsiasi cosa perché sono da sempre un solitario e non devo niente a nessuno, lui invece ha tentato di autonomizzarsi ma è una specie di caricatura di Toti. Cioè Calenda sta al Pd come Toti sta a Berlusconi. Ci sono persone che hanno avuto tutto da un partito e poi cominciano ad allontanarsi – chiosa – Se Calenda va da solo, credo che possa raggiungere il 3-4% , ma senza il partito non riesce a vincere. Io invece potrei vincere senza partito, ma non ho mai chiesto niente a nessuno e non ho bisogno di alcun partito. Io sono nato in Parlamento prima di Berlusconi e sono stato eletto con le preferenze date a me. Una volta Berlusconi disse ad alcuni deputati, tra cui c’ero anche io: ‘Cari colleghi, io ho un complesso di superiorità’. E risposi: ‘Io invece sono superiore senza complessi'”.