Televisione

Massimo Giannini a Otto e Mezzo: “Al Policlinico ho visto gente stare male, ho scoperto ieri di essere positivo. Stiamo attenti, lo dico soprattutto ai giovani”

"Ero stato male sabato, avevo avuto una serie di colpi di tosse e dolori al torace e al diaframma, che non sono andati andati via durante la notte. Così mi sono messo in contatto con il policlinico Gemelli e mi sono fatto ricoverare: esito positivo del tampone ma negativo per quel che riguarda la tac, quindi i polmoni sono puliti": con queste parole il direttore de La Stampa si è collegato con il programma di Lilli Gruber e ha raccontato come ha scoperto di essere positivo al covid-19

“Sto discretamente bene, ho saputo di essere positivo ieri”. Così esordisce Massimo Giannini in collegamento con Lilli Gruber a Otto e Mezzo su La7. Il direttore de La Stampa, come è stato reso noto nel pomeriggio, è positivo al covid-19. “Ero stato male sabato, avevo avuto una serie di colpi di tosse e dolori al torace e al diaframma, che non sono andati andati via durante la notte. Così mi sono messo in contatto con il policlinico Gemelli e mi sono fatto ricoverare: esito positivo del tampone ma negativo per quel che riguarda la tac, quindi i polmoni sono puliti. Per fortuna non ho mai avuto febbre, però ho questa sensazione di oppressione sul torace. Speriamo che non succeda altro perché, per quel che mi hanno detto su questo virus, un giorno sembra di stare molto meglio ma il quadro può cambiare in modo repentino”. E quando Lilli Gruber chiede se Giannini non crede di “aver girato molto in questi giorni, anche per il giornale, e se questo lo porti a rimproverarsi qualcosa”, il direttore risponde: “Ho girato tanto, forse troppo, rispettando però al massimo le restrizioni che conosciamo. Mascherina fp2 meglio delle altre, distanziamento, ma certo, quando sei in occasioni pubbliche capita, per esempio, di togliersi la mascherina sul palco. Alla luce di quello che ho visto raccomanderei più rigore, è necessario. Poiché veniamo da settimane nelle quali abbiamo sentito parlare negazionisti, complottisti… e così via, devo dire che io ieri ho passato una giornata in un importante ospedale romano e che un passaggio in quei luoghi farebbe bene a tutti. Ho visto tanta gente ricoverata, tanta gente che stava male, che si lamentava sdraiata sulle barelle e non era una terapia intensiva. Oggi soffriamo le restrizioni del governo ma mettiamoci una mano sulla coscienza. Non siamo nella condizione drammatica di marzo o aprile ma potremmo tornarci. La mia salute importa solo ai miei familiari ma voglio dire stiamo attenti, facciamo qualche sacrificio in più perché ne vale la pena, e lo dico soprattutto ai giovani. Sono il formidabile veicolo di diffusione, devono stare più attenti“.