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Via libera del Consiglio Ue ai prestiti Sure: all’Italia 27,4 miliardi per finanziare cassa integrazione e bonus, è la quota più alta

Adottata la proposta della Commissione, che prevede sostegno finanziario per 87,4 miliardi di euro a favore di 16 Stati membri. Dietro l'Italia ci sono Spagna, Polonia e Belgio

Via libera del Consiglio al sostegno finanziario di 87,4 miliardi di euro a favore di 16 Stati membri in forma di prestiti dell’Ue concessi nel quadro di Sure, lo strumento temporaneo anti-disoccupazione. All’Italia andranno 27,4 miliardi di euro. “Il sostegno aiuterà gli Stati membri a finanziare il drastico aumento della spesa pubblica registrato a partire dal 1 febbraio 2020 a causa del ricorso a regimi nazionali di riduzione dell’orario lavorativo e a misure analoghe, anche per i lavoratori autonomi, e a determinate misure di carattere sanitario in risposta alla pandemia”, scrive il Consiglio nella sua decisione che conferma la proposta della Commissione.

All’Italia va il contributo maggiore, seguito da quelli che spettano alla Spagna (21,3 miliardi), alla Polonia (11,2 miliardi) e a Belgio (7,8), Portogallo (5,9), Romania (4,1), Grecia (2,7), Repubblica ceca (2), Slovenia (1,1), Croazia (1), Slovacchia (631 milioni), Lituania (602 milioni), Bulgaria (511), Cipro (479), Malta (244) e Lettonia (193). Gli altri Stati membri possono ancora presentare richiesta di assistenza finanziaria, visto che lo strumento può fornire fino a 100 miliardi di euro.

I prestiti concessi a titolo di Sure sono sostenuti dal bilancio dell’Ue e da garanzie fornite dagli Stati membri in funzione della loro quota nel reddito nazionale lordo dell’Ue, per un importo totale di 25 miliardi di euro. La Commissione procederà ora alla raccolta di fondi sui mercati internazionali dei capitali e li concederà come prestiti.