Tecnologia

L’Unione europea potrebbe costringere Apple ad aprire ai competitor la sua tecnologia per i pagamenti digitali

Secondo Bloomberg, l'Unione europea starebbe valutando di obbligare i produttori di dispositivi mobili a consentire l'accesso ai propri sistemi di pagamento digitale tramite modulo NFC anche alle soluzioni dei competitor. Apple Pay sarebbe uno degli obiettivi.

Stando a quanto riportato da alcune fonti citate da Bloomberg, l’Unione europea starebbe pensando a nuove leggi che mirerebbero a impedire ai produttori di dispositivi mobili di limitare l’accesso alla tecnologia di comunicazione wireless NFC, incorporata negli smartphone e in altri dispositivi come gli smartwatch per i pagamenti digitali, esclusivamente alle proprie soluzioni di pagamento. In parole povere Apple dovrebbe consentire l’accesso alla tecnologia di pagamento negli smartphone anche alle soluzioni dei competitor, cosa che attualmente non succede. Il rapporto in realtà non menziona assolutamente Apple in maniera esplicita, ma l’azienda statunitense attualmente non consente di effettuare i pagamenti digitali tramite NFC se non utilizzando il proprio servizio Apple Pay, aspetto di cui banche e altri concorrenti si sono lamentate.

Il rapporto, stando sempre a Bloomberg, dovrebbe essere presentato la prossima settimana dalla Commissione europea. “Parallelamente alle proprie impostazioni attuali e future riguardo alla concorrenza, la Commissione valuterà se sia opportuno proporre una legislazione volta a garantire un diritto di accesso a condizioni eque, ragionevoli e non discriminatorie, alle infrastrutture tecniche ritenute necessarie per supportare la fornitura di pagamenti servizi”, si dovrebbe leggere secondo Bloomberg nel documento UE.

L’Unione europea nel documento affermerebbe comunque che qualsiasi provvedimento legale terrà ovviamente conto della “sicurezza potenziale e degli altri rischi che tale accesso potrebbe comportare”, affermando quindi che sarebbero chiariti i criteri atti a determinare a chi e a quali condizioni dovrebbero essere concessi i diritti di accesso.

La Commissione attualmente secondo Bloomberg starebbe consultando le autorità di vigilanza europee, riservandosi di decidere entro la metà del 2022 sulle modifiche legislative necessarie. Al momento, contattata da Bloomberg, Apple ha declinato di commentare.