Mondo

Covid, un appello ai connazionali a Londra: impariamo dagli errori per proteggere la nostra quotidianità

Il Regno Unito si trova nel bel mezzo di una seconda ondata da contagi da Covid-19, in particolare nelle città del Nord-Est e Nord-Ovest. Il sindaco di Londra Sadiq Khan ha annunciato che la capitale tra qualche giorno si troverà in una situazione molto simile alle aree più colpite.

Per questa ragione, il sindaco laburista ha comunicato al n. 10 di Downing Street la possibilità di stabilire delle nuove misure restrittive in città, come per esempio il coprifuoco dopo le 22 per i pub e il divieto di assembramenti tra diversi nuclei familiari. Secondo Khan, è prioritario arginare la diffusione del virus con ulteriori misure per evitare un secondo lockdown, che certamente darebbe un ulteriore duro colpo all’economia della grande metropoli.

Molte imprese e piccole attività sono già fallite mentre altre riprendono con fatica: si possono notare tra le strade della capitale molte saracinesche abbassate con cartelli che comunicano il fallimento dell’attività. Altre invece cercano di attrarre l’attenzione dei passanti con sconti ed offerte eccezionali o semplicemente con scritte che chiedono di supportare il business locale.

Rispetto al periodo pre Covid-19 la città si è letteralmente svuotata: la maggior parte delle persone lavora ancora in smart working da casa, nonostante il governo Johnson abbia incoraggiato il ritorno in ufficio nel corso delle scorse settimane.

Gli studenti e le studentesse delle università hanno cominciato le lezioni online, motivo per cui al momento molti studenti internazionali sono rimasti nei propri paesi. Di conseguenza, i mezzi pubblici sono quasi irriconoscibili: poca confusione e fortunatamente molta più facilità nel mantenere le distanze di sicurezza.

Le misure di sicurezza vengono in parte rispettate dai residenti: mentre poco prima del lockdown, se si portava la mascherina nella underground o sull’autobus c’era la possibilità di venire scherniti, adesso la maggior parte delle persone indossa la mascherina nei mezzi pubblici. Nei locali all’entrata c’è quasi sempre l’insegna che invita le persone a seguire le regole per la prevenzione del contagio.

Il problema però è che nei ristoranti e pub l’uso delle distanze di sicurezza e della mascherina non sempre viene rispettato, soprattutto dallo staff. Questo atteggiamento è di per sé preoccupante, poiché a mio avviso potrebbe aver contribuito drammaticamente all’aumento dei casi nella capitale.

Non è facile adattarsi a queste nuove regole, certamente, soprattutto in una città come Londra. Ma nessuno di noi vuole tornare a un nuovo lockdown e ciò che ne consegue. Quindi rivolgo un appello ai miei connazionali nel Regno Unito: rispettiamo le distanze, evitiamo uscite di gruppo, laviamoci le mani e indossiamo la mascherina. Impariamo dagli errori per salvaguardare la nostra quotidianità.