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Grillo: “L’energia fossile deve costare molto, più incentivi alle rinnovabili”. Patuanelli firma il decreto sulle comunità energetiche

Il cofondatore del Movimento 5 Stelle, in collegamento video, ha parlato a ruota libera di transizione ecologica ma anche di reddito universale e di sindacati "rimasti nel '900". E ha fatto appello al Movimento, al governo con Pd e Leu: "Fate capire a questa sinistra che vuole essere progressista che ci sono le idee,che vanno perseguite. Dobbiamo dare una impostazione di che tipo di Paese vogliamo"

Energia è un tema di civiltà, non si può continuare con il carbone e il petrolio. Ma l’energia fossile deve costare molto, non poco. L’unica leva che abbiamo è quella fiscale: tutte le tasse che si possono prevedere su quello si possono distribuire in incentivi alle rinnovabili. L’energia è la vera rivoluzione culturale di questo paese”. E’ stato questo – un appello che suona come un assist al governo alle prese con il taglio dei Sussidi dannosi per l’ambiente – uno dei punti centrali del lungo discorso tenuto da Beppe Grillo durante la conferenza stampa dei Cinque Stelle nella Sala Nassiriya di Palazzo Madama sulle comunità energetiche e l’autoconsumo.

Il cofondatore del Movimento 5 Stelle, in collegamento video, ha parlato a ruota libera di ambiente e transizione ecologica e idrogeno prodotto da fonti rinnovabili ma anche di reddito universale, di sindacati “rimasti nel ‘900”, di telelavoro (“ha dimostrato che si può risparmiare molta energia”). Poi l’appello a quelli che definisce “suoi figli“, al governo con Pd e Leu: “Fate capire a questa sinistra che vuole essere progressista che ci sono le idee,che vanno perseguite. Dobbiamo dare una impostazione di che tipo di Paese vogliamo”. E ancora: “Bisogna parlare alla Confindustra e dire sediamoci a un tavolo”, per spiegare che “alcune cose rovinano l’ambiente”.

Il Garante M5s è intervenuto subito dopo che il ministro dello Sviluppo economico Stefano Patuanelli ha firmato il decreto ministeriale di attuazione delle norme del Milleproroghe sui progetti sperimentali di Comunità energetiche, progetti di autoconsumo collettivo che coinvolgono amministrazioni, famiglie e aziende. Il provvedimento consente a cittadini, associazioni e imprese di installare impianti per la produzione di energia da fonte rinnovabile e utilizzarla per le proprie necessità.

“Lo Stato deve fare cose utili, non prendere per il culo la gente come sempre”, ha detto Grillo rivolto ai parlamentari M5s convocati dal presidente della Commissione Industria di Palazzo Madama Gianni Girotto. “Deve dare le linee guida, dalla sanità alla scuola, alle infrastrutture e telecomunicazioni. È lì che dobbiamo mettere le nostre visioni, non mettere l’amministratore che poi difende le nostre visioncine. Perché così sono visioncine. È il momento straordinario per effettuare delle cose straordinarie su energia, migrazioni e ambiente. Invece sento che dal Parlamento si parla solo di nomine e queste cose non le concepisco”. “Siete vittime del dentro, forse stando dentro si perde un po’ di libertà e si acquista competenza“, ha aggiunto. E poi, intervenendo nella battaglia tra i gruppi parlamentari e la piattaforma Rousseau gestita da Davide Casaleggio: “I cittadini devono poter dire la loro con sistemi tecnologici che noi per primi al mondo abbiamo fatto. Non è una difesa di Rousseau ma di una tecnologia che abbiamo fatto noi e dobbiamo ringraziare le persone che l’hanno fatta, Casaleggio padre e figlio”.

“Oggi servirebbero i sindacati digitali, che conservano il flusso di dati”, attacca poi il garante pentastellato. “I sindacati devono integrarsi con le aziende, in ballo c’è il destino di questo paese e ci tengo dopo averci messo una parte della mia esistenza. Dobbiamo mettere dentro questa sfida tutti, destra e sinistra”. L’ex comico ha parlato anche dei piani per spendere i soldi del Recovery Fund: “Dobbiamo cambiare tutto, ma se la priorità è raddoppiare il Pil vuol dire che non abbiamo capito niente. Io voglio uscire di casa e vedere del verde“, una città “dove posso girare in bici e bere l’acqua pubblica. Una città così dà l’impressione di un Pil alto. Anche sul Pil c’è il paradosso: nel paradiso non c’è nulla, il Pil è zero. Nell’inferno ci sono le eruzione vulcaniche ma c’è il Pil: per questo dobbiamo pensare alla transizione ecologica”.

E per uscire dall'”inferno” serve “un reddito universale non legato al ricatto del lavoro, a tutti senza condizioni, insieme all’istruzione, così usciamo dall’impasse degli ultimi vent’anni. Noi siamo le migliori menti nel mondo, abbiamo aziendine che fanno cose per la Nasa“.