Politica

M5s, la lettera di 24 deputati a Vito Crimi: “Basta caminetti. No a votazioni improvvise su Rousseau senza un confronto”

La presa di posizione dopo le indiscrezioni secondo cui il capo politico vorrebbe far saltare gli Stati generali e procedere direttamente al voto in rete sulla nuova leadership. Il testo è stato pubblicato sul profilo Facebook di Parole guerriere, un gruppo che in origine era nato per organizzare momenti di riflessione e studio nel Movimento 5 stelle. Tra le firme quelle di Nesci, Brescia e Sibilia

Una lettera aperta firmata da 24 deputati M5s per chiedere al capo politico Vito Crimi di evitare l’ennesima votazione sulla piattaforma Rousseau “senza un adeguato dibattito interno”. Dopo i malumori e le tensioni dei giorni scorsi e, soprattutto, dopo la notizia trapelata che il confronto degli Stati generali per scegliere il nuovo leader potrebbe essere saltato con un voto in rete, un gruppo di parlamentari ha deciso di prendere posizione pubblicamente. La lettera è stata pubblicata sul profilo Facebook di Parole guerriere, un gruppo che in origine era nato per organizzare momenti di riflessione e studio nel Movimento 5 stelle e che negli ultimi tempi ha iniziato a prendere posizione su alcune tematiche interne. Tra le firme si notano quelle di alcuni parlamentari al secondo mandato: Dalila Nesci (la prima iniziatrice del progetto Parole guerriere), il sottosegretario agli Interni Carlo Sibilia e il presidente della Commissione Affari costituzionali Giuseppe Brescia (che ora ha in mano la difficile partita della legge elettorale).

“Riteniamo”, si legge nella lettera pubblicata in queste ore, “sia necessario evitare ulteriori improvvise votazioni sulla piattaforma Rousseau” che non siano precedute da un adeguato dibattito interno. Dobbiamo definitivamente abbandonare la stagione dei “caminetti” che, senza trasparenza ed in luoghi non consoni, determinano la vita o la morte del MoVimento. I tempi sono maturi per un confronto interno palese e senza infingimenti”. Il motivo per il quale hanno deciso di scrivere una lettera simile, scrivono i parlamentari, nasce proprio dalle indiscrezioni degli ultimi giorni e il rischio che gli Stati generali non siano fatti. “Carissimo Vito”, è l’esordio, “ti scriviamo la presente per esporti alcune urgenti considerazioni, alla luce delle ultime indiscrezioni apparse sulla stampa su un voto che riguarderebbe la natura della futura leadership. Il nostro intento è quello di supportarti in questa delicata fase ed offrirti alcune nostre proposte operative”.

“Le varie “anime” del MoVimento – prosegue la lettera – devono poter esporsi e sintetizzare la propria proposta politica sul futuro del M5s. Solo quando saranno manifeste le posizioni di tutti, potremo interagire per delineare un perimetro comune nel quale organizzare democraticamente gli “Stati Generali”, che rappresentano l’unico modo per tracciare una rinnovata identità politica del M5S. Bisogna lavorare insieme per mantenere l’unità, non disperdere l’esperienza e non compromettere i meritevoli risultati fino ad oggi ottenuti”.

Il gruppo propone quindi un vero e proprio iter di lavoro: “Ti chiediamo di prendere in considerazione il seguente iter operativo, prima della fine dell’imminente tornata elettorale: 1) Raccogliere tutte le mozioni sull’organizzazione interna e sull’identità politica del M5s; 2) Convocare in modo trasparente i corrispondenti promotori; 3) Disegnare il perimetro politico comune per la futura convocazione degli Stati Generali del M5s”.

La lettera aperta è firmata da Dalila Nesci, Giuseppe Brescia, Maurizio Cattoi, Carlo Sibilia, Emanuele Scagliusi, Patrizia Terzoni, Aldo Penna, Simona Suriano, Rosa Menga, Fabrizio Trentacoste, Marialucia Lorefice, Mirella Emiliozzi, Mara Lapia, Paolo Giuliodori, Maria Laura Paxia, Giorgio Trizzino, Carmela Grippa, Massimo Enrico Baroni, Andrea Vallascas, Elisabetta Maria Barbuto, Mirella Liuzzi, Luigi Gallo, Diego De Lorenzis, Arianna Spessotto.