Scuola

Rientro a scuola, al Sud mancano le aule per oltre 50mila studenti. La Campania: “Serve tempo per trovare soluzioni”

Corsa contro il tempo per trovare gli spazi in cui garantire il distanziamento sociale in vista della prima campanella. L'assessore campano Fortino: "Purtroppo il ministero non ci ha mai comunicato i dati relativi ai monitoraggi". In Sicilia mancano 800 aule, soprattutto a Catania. Calabria riparte il 24 per poter risolvere il problema "in maniera regolare e sicura per tutti"

Al Sud Italia oltre 50mila studenti rischiano di non avere un’aula dove poter iniziare l’anno scolastico. A lanciare l’allarme sono gli assessori regionali all’Istruzione di tre regioni: Calabria, Campania e Sicilia, dove non sono ancora stati risolti i problemi degli spazi dovuti alle indicazioni degli scienziati sul distanziamento sociale. Secondo il Sole24Ore, il problema riguarda in tutta Italia circa 140mila ragazzi, ma è al Meridione che si concentrano i ritardi.

Solo in Campania gli allievi senza aula sono circa 33mila. L’assessore regionale all’Istruzione Lucia Fortini non nasconde la preoccupazione: “Purtroppo il ministero non ci ha mai comunicato i dati relativi ai monitoraggi fatti sugli spazi. Forse non hanno voluto creare il panico nell’opinione pubblica ma dalla fotografia che abbiamo grazie alla Protezione civile, non siamo messi bene: mancano 5mila aule”. L’assessore non nasconde il suo disappunto: “Ho chiesto una serie di dati all’ufficio scolastico regionale ma non mi hanno nemmeno risposto. Domani il presidente Vincenzo De Luca ha convocato una riunione con le organizzazioni sindacali per fare una serie di valutazioni in merito alla data della ripartenza della scuola”. L’ipotesi più accreditata sembra essere quella di riaprire il 24 settembre come già faranno Puglia e Basilicata. “D’altro canto – continua Lucia Fortini – i sindaci ci chiedono più tempo per individuare delle soluzioni”.

A denunciare la mancanza di spazi è anche l’assessore regionale della Sicilia, Roberto Lagalla che è alla ricerca di 800 aule per circa 12mila ragazzi. “La nostra massima attenzione è sulla scuola primaria e sulla secondaria di primo grado. Abbiamo problemi in un centinaio di scuole distribuite su diverse province. In particolare la situazione è critica nelle città metropolitane, in primis Catania”. Per andare incontro ai sindaci e ai dirigenti scolastici in difficoltà la giunta di palazzo D’Orleans ha deciso di dare la possibilità di aprire le scuole il 14 settembre a chi non è sede di seggio e a chi non ha problemi di spazio, mentre chi dovrà cedere le aule per il referendum e chi ha bisogno di tempo per trovare soluzioni potrà iniziare il 24 settembre. Intanto sono stato stanziati altri 25 milioni dalla Regione per interventi di edilizia leggera.

La musica non cambia in Calabria. Sandra Savaglio, a capo dell’assessorato all’istruzione, sta lavorando a stretto contatto con gli uffici scolastici ed è consapevole della situazione non facile: su 230mila studenti, oltre 10mila non hanno ancora la loro classe. “Noi abbiamo deciso – spiega Savaglio – di partire il 24. Dieci giorni in più ci aiuteranno a trovare gli spazi per partire in maniera regolare e sicura per tutti. Il problema è che spesso qualche scuola ci chiede più aule di quelle di cui ha effettivamente bisogno. Stiamo lavorando h 24 con gli uffici scolastici per capire insieme a loro le dimensioni reali del fabbisogno”.

L’unica regione al Sud che sembra non avere necessità di aule è la Puglia: “Il 24 ripartiamo senza grossi problemi. Qualche inconveniente – spiega l’assessore regionale Sebastiano Leo – ci sarà ma non posso dire che abbiamo problemi con gli spazi. Molte scuole si sono organizzate per tempo cercando luoghi alternativi alle aule”.