Cronaca

Zaia dichiara lo stato di crisi per Verona dopo il violento nubifragio: “Città colpita al cuore”. Strade sommerse e alberi sradicati – VIDEO

Le vie della città scaligera trasformate in fiumi di fango e ghiaccio, il governatore a Sky: "Almeno una ventina sommerse da un metro e mezzo d'acqua". Nella zona di Santo Stefano vetrine distrutte dalla forza dell'acqua. Per i vigili urbani almeno 500 alberi abbattuti: "Nessun ferito, un miracolo". La Protezione Civile regionale ha mobilitato i propri volontari: oltre 220 le richieste d’intervento. Danni anche a Vicenza, nel Padovano e tra i vigneti della Valpolicella

“Una città colpita al cuore“: il presidente del Veneto Luca Zaia ha firmato la dichiarazione dello stato di crisi per Verona e altri comuni della provincia, dopo il violento nubifragio che ha causato danni a infrastrutture e opere pubbliche, imprese industriali e agricole, oltre che ai privati. Le immagini mostrano le strade della città scaligera trasformate in fiumi di fango e ghiaccio, le auto sommerse e intere fila di alberi sradicati, come nella zona delle Torricelle. I vigili urbani parlano di 500 alberi abbattuti: “Nessuno è rimasto ferito, possiamo parlare di un miracolo”. In diverse strade l’acqua ha raggiunto il metro e mezzo di altezza: tra queste il Lungoadige San Giorgio e la vicina via Sant’Alessio. Fortemente colpite varie zone della città, dal centro storico al quartiere residenziale di Borgo Trento. In particolare la zona di Santo Stefano, dove secondo le testimonianze dei residenti la forza dell’acqua ha distrutto le vetrine dei negozi.

Il governatore veneto Zaia ai microfoni di SkyTg24 ha confermato i danni del nubifragio: “C’è un metro e mezzo d’acqua in molte strade, saranno almeno una ventina”, ha raccontato, spiegando di non escludere anche la possibilità che ci siano degli sfollati. “Ora faremo la conta dei danni“, ha aggiunto. La situazione è costantemente monitorata dalla Protezione Civile regionale che, in stretto collegamento col sindaco di Verona, ha mobilitato i propri volontari sul posto e fatto affluire nel capoluogo scaligero anche squadre da Vicenza e Rovigo. Non si esclude che nelle prossime ore, constatati i danni provocato dall’ondata di maltempo, il decreto sullo stato di crisi possa essere esteso anche da altri comuni del Veneto. “Seguo con attenzione tutte le notizie che arrivano dai territori del Veneto colpiti dall’ondata di maltempo e ringrazio i Vigili del fuoco e la Protezione Civile impegnati ad aiutare i cittadini. Nelle prossime ore faremo un bilancio per sostenere chi ha subito danni“, scrive su Twitter Federico D’Incà, ministro per i Rapporti con il Parlamento.

Sono oltre 220 le richieste d’intervento arrivate alle sale operative dei vigili del fuoco regionali. La provincia di Verona è appunto la zona più colpita per la caduta di alberi e allagamenti: oltre al capoluogo, interessati i comuni di Pietro in Cariano, Castelnuovo del Garda, Lazise, Pescantina, Bussolengo, Sant’Ambrogio di Valpolicella. Le raffiche di vento non hanno risparmiato nemmeno i vigneti della Valpolicella ormai alla vigilia della vendemmia.

Nella provincia di Vicenza interventi dei vigili del fuoco dovuti al forte vento e pioggia per la caduta di rami, alberi e allagamenti. Oltre a città berica interessati i comuni di Thiene, Pojana Maggiore, Torri di Quartesolo, Orgiano, Thiene, Costabissara, Zanè, Altavilla, Piovene Rocchette,Orgiano, Costabissara. Nella provincia di Padova i vigili del fuoco stanno operando sempre per danni da vento e pioggia a Pernumia, Villafranca Padovana, San Pietro in Gu, Carmignano del Brenta, Fontaniva, Monselice, San Giorgio delle Pertiche, Limena, Gazzo, Saletto Euganeo.