Società

Sanità pubblica, non me ne andrò di qui finché non avrò detto una grande verità

Ho letto con molta attenzione il lavoro svolto dai due ospedali pubblici della Lombardia, Niguarda di Milano e San Matteo di Pavia, che stabiliscono come epicentro in Italia la Lombardia a causa dell’attacco di quattro ceppi differenti di coronavirus. Resto assolutamente convinto della molteplicità di cause che hanno potuto provocare in pochi giorni tutte le vittime che la regione ha subito.

Ma resto anche assolutamente convinto che, nonostante l’aggressività mirata, tante cose si sarebbero potuto evitare e non vorrei che si stessero cercando varianti per distrarre i cittadini dalle vere verità. Si può dimenticare il passato solo a patto che questo possa aiutarci nel futuro a non ripetere gli errori. Tutte le indagini aperte ci diranno solo parti di verità.

Mi riferisco all’indagine sui “camici bianchi” che coinvolge il Presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana, l’indagine sul Pio albergo Trivulzio, l’indagine sul reparto di rianimazione nei padiglioni della fiera, l’indagine sui test al San Matteo di Pavia e chissà quante altre ne arriveranno.

Ma gli studi e le indagini non ci possono proteggere e preparare per il futuro. Occorre un “grillo parlante” che ci metta “di fronte alla realtà e alla nostra immagine più autentica e questo lo rende una presenza fastidiosa quando si vorrebbe una scappatoia dalle proprie responsabilità”. Questo il mio compito. Resto seduto alla fine del Vicolo degli Onesti, con il “mantello” da grillo per continuare a dire quello che penso e cosa si potrebbe fare veramente in difesa della sanità pubblica:

1) Controlli più serrati sui privati accreditati che devono obbligatoriamente equipararsi al pubblico;

2) Riformulazione della medicina del territorio con medici di base con studi negli ospedali di zona per servizio continuo e turnistico;

3)History Health” per avere tutto il diario della salute in mano al cittadino.

Partiamo da qui. Questi sono fatti, non parole. In fondo il grillo parlante esiste e si trova nel nostro cervello, secondo i ricercatori dell’Università di Oxford si troverebbe nella nostra corteccia prefrontale anteriore e sarebbe esclusivo degli esseri umani: “In pratica, la nostra corteccia prefrontale anteriore continua a valutare delle opzioni alternative, come se queste fossero rimaste sospese. Lo scopo di questo meccanismo è quello di prepararci all’ipotesi che in un futuro prossimo si debba tornare sui nostri passi o affrontare una situazione simile.”

Speriamo di non doverci trovare in situazioni simili, ma invece di cercare di capire perché ci siamo trovati, questo è il tempo di agire per affrontare l’eventuale nemico con armi numericamente maggiori ed equamente distribuite. Altrimenti prima o poi ci presenteranno anche il conto che la sanità pubblica dovrà pagare. E saranno altri dolori. Ascoltate il grillo parlante e leggete questa estate tutte le sue verità.