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Renato Pozzetto compie 80 anni: una vita tra cinema e pallone. Da Il ragazzo di campagna a Fico d’India e quella somiglianza con Sodinha

Nato a Varese il 14 luglio 1940, l'attore che ha spesso fatto coppia con Cochi, conosciuto da giovane a Milano, nella sua carriera ha spesso incrociato la macchina da presa e il pallone. Rossonero da sempre come Enzo Jannacci, Beppe Viola, Teo Teocoli, Massimo Boldi e Diego Abatantuono, amici che ruotavano attorno al Derby, ha spesso girato al cinema scene calcistiche: ecco una carrellata delle più celebri

Renato Pozzetto ha lunghi cappelli neri ed una fascetta sulla fronte. È il fratello di Tomaszewski, portiere della Polonia che ai mondiali di Germania ha parato due rigori. Nello sketch Rai “Lo stadio” Cochi calcia più volte dal dischetto perché l’arbitro, interpretato da Massimo Boldi, fa ripetere quando Pozzetto gli para il tiro. È l’ultima edizione della trasmissione Canzonissima, condotta dalla coppia di comici e da Raffaella Carrà, in onda alla domenica pomeriggio tra il 1974 e il 1975.

Pozzetto in quei mesi ha già esordito al cinema senza Cochi, che d’ora in poi si dedicherà soprattutto al teatro. I due si sono conosciuti giovanissimi a Milano, non appena finita la Seconda guerra mondiale, entrambi provenienti da famiglie sfollate in seguito ai bombardamenti. Pozzetto è nato in provincia di Varese nel 1940 e il 14 luglio compie 80 anni. Rossonero da sempre come Enzo Jannacci, Beppe Viola, Teo Teocoli, Massimo Boldi e Diego Abatantuono, amici che ruotavano attorno al Derby, ha spesso girato al cinema scene calcistiche.

In “Io Tigro, tu Tigri, Egli Tigra”, suo esordio alla regia del 1978, Elia fa l’autotrasportatore ed è vestito come un pilota di Formula 1. Vuole mangiare qualcosa alla trattoria Milan-Inter senza aver prenotato. Quando finalmente lo fanno entrare, non si trova al ristorante ma proprio a San Siro. “Ha visto? E pensi che alla domenica è ancora peggio…”, dice il cameriere a Pozzetto. “Agenzia Riccardo Finzi… praticamente detective” è un film del 1979 diretto da Bruno Corbucci. Pozzetto è uno strampalato investigatore privato che in una scena dice: “Io sono del Monza, non riusciremo mai a venire in serie A”.

È un interista invece in “Fico d’India” di Steno (1980). Guarda la partita in tv con uno juventino interpretato da Aldo Maccione e dopo che questi si è sentito male è costretto a sussurrargli “viva la Juve, viva la Juve”. Citazione obbligatoria per il cult “Il ragazzo di campagna”, regia di Castellano e Pipolo del 1984. È domenica e Angela, innamorata di Platini, porta Artemio alla partita Inter-Juventus. In tribuna lui dichiara il suo amore per lei che è troppo concentrata a tifare per i bianconeri, che alla fine perdono. Le immagini sono quelle di Inter-Juventus del 29 aprile 1984, partita in realtà terminata con la vittoria della Juve. Nel film si vede il gol su rigore di Altobelli e il portiere Tacconi che si dispera.

Nel 1987 ne “Il volatore di aquiloni” Rummenigge e Verza recitano la parte di loro stessi, il derby è quello del 17 marzo 1985 finito 2-2 con gol di entrambi. Al giovane Renato Pozzetto assomiglia vagamente il calciatore del Modena Sodinha, brasiliano di talento con la tendenza ad ingrassare e a farsi male. Il suo direttore sportivo a Brescia Gigi Maifredi, che per lui stravedeva, trovò per l’attaccante una definizione strepitosa “Sodinha è Renato Pozzetto con i piedi di Maradona”.