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Caricabatterie addio? Apple e Samsung pensano di non includerli più con gli smartphone top gamma

Voci insistenti affermano che gli Apple iPhone e i Samsung Galaxy di fascia alta di prossima generazione potrebbero non comprendere più il caricabatterie nella propria confezione. Per i produttori rappresenterebbe un grosso risparmio, ma per i consumatori?

Da cosa è composto il bundle di uno smartphone? Beh, a seconda della fascia di appartenenza ci si possono trovare o meno diversi accessori, ma sicuramente è sempre presente un caricabatterie da muro e un cavetto USB. Almeno fino ad oggi. Già, perché dalla prossima generazione di smartphone le cose potrebbero cambiare. Nelle scorse settimane infatti si è diffusa la voce che per l’iPhone 12 Apple potrebbe optare per l’eliminazione del caricabatterie, voce che ora rimbalza anche dalla Corea del Sud per quanto riguarda Samsung, che potrebbe fare lo stesso per i suoi smartphone top gamma. Ma perché?

Sia il colosso californiano che quello coreano vendono ogni anno decine di milioni di smartphone, eliminare il caricabatterie dalla confezione degli smartphone, anche se solo da quelli di fascia più alta, rappresenterebbe un grosso risparmio per i produttori, che avrebbero un maggior margine di guadagno sul singolo smartphone. Molto probabilmente il risparmio sarebbe invece trascurabile per l’utente di un top gamma, ma è anche vero che, risparmiando sui caricabatterie, i produttori potrebbero decidere di rendere ancora più aggressivi, e quindi bassi, i prezzi dei modelli più economici, dove i margini di guadagno sono più risicati.

Foto: Depositphotos

Al di là dell’eventuale risparmio sui costi come farebbe però il consumatore? Beh, questo non è un problema. È molto facile infatti che chiunque di noi abbia in casa uno o più caricabatterie degli smartphone precedenti, che potrebbe andare comunque bene. I tempi in cui ogni produttore aveva la sua porta proprietaria e le sue caratteristiche elettriche è infatti passato da un pezzo, Su Android ad esempio le porte USB-C sono ormai diffusissime, anche sugli smartphone meno costosi, mentre in casa Apple esiste un attacco proprietario.

Inoltre ormai da anni il cavo è indipendente dal caricabatterie, quindi anche nel caso in cui l’utente avesse quest’ultimo ma non il primo, potrebbe procurarsi facilmente e con poca spesa un cavetto USB qualsiasi. Un problema più grande potrebbe essere invece quello legato alla ricarica ultra rapida: in questo caso infatti, a seconda della tecnologia supportata dallo smartphone specifico serve un caricabatterie con determinate caratteristiche. Eliminando il caricabatterie dalla confezione dunque si potrebbe trasformare definitivamente la ricarica ultrarapida in un optional a pagamento, cosa che però in parte sta accadendo già ora, visto che molti smartphone attuali non sempre offrono in bundle modelli base che non erogano i watt richiesti per consentire la ricarica ultrarapida.