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Grecia, codici a barre e tamponi a campione in base a un algoritmo: le regole per i turisti

Dal primo luglio 27 aeroporti greci riapriranno a una serie di Paesi, non Gran Bretagna e Svezia, con un vademecum di procedure per la prevenzione del coronavirus: prima della partenza i viaggiatori dovranno compilare un modulo e scaricare un codice da portare con sé. Allo screening dopo l'arrivo ciascun passeggero lo mostrerà agli addetti e per alcuni (in base a un algoritmo) scatterà il test

La Grecia sceglie un algoritmo per far ripartire il turismo nelle isole dell’Egeo e così provare a non perdere una fetta importante del suo pil, senza svilire al contempo sicurezza e prevenzione verso il coronavirus. Il governo Mitsotakis, sotto la guida del comitato tecnico scientifico, ha diffuso le linee guida per la stagione estiva ormai alle porte. Dal primo luglio 27 aeroporti greci riapriranno a una serie di Paesi, tra cui non figurano Gran Bretagna e Svezia, con un vademecum di procedure.

Il primo strumento usato sarà appunto un algoritmo che calcolerà quali turisti hanno maggiori probabilità di essere portatori del virus. Fino a 48 ore prima della partenza per la Grecia i viaggiatori dovranno compilare un modulo, disponibile sul sito dedicato (https://travel.gov.gr) sia tramite pc che dal proprio smartphone: sono richiesti i dati personali (che verranno confrontati con quelli sul biglietto), i dati del viaggio, del vettore utilizzato, dell’indirizzo di destinazione e delle abitudini avute nelle ultime settimane o degli eventuali sintomi. In base alla percentuale di possibili rischi contenuti in questi dati, il sistema genererà automaticamente un codice a barre che il turista dovrà mostrare una volta sbarcato in aeroporto o nei porti.

A quel punto i turisti con livello di rischio maggiore avranno più possibilità di rientrare nei controlli a campione che verranno fatti al momento dell’arrivo, in aree aeroportuali e portuali dedicate. Se il test risulterà positivo, dopo 24 ore il turista verrà contattato e invitato e mettersi in autoquarantena per 14 giorni. Ad esempio, nel caso di un volo, giunti nell’area di arrivo i passeggeri verranno indirizzati all’interno dalla sala in cui si trova il personale addetto allo screening che controllerà il codice di risposta rapida (QR) che ciascun passeggero mostra sullo schermo del suo cellulare o sul modulo prestampato: per alcuni scatterà il test. Stessa procedura per chi entra in Grecia a bordo di un traghetto nei porti di Igoumenitsa e Patrasso o tramite le frontiere terrestri. Le crociere non sono ancora state programmate.

Al termine dei controlli tutti i dati verranno inseriti nel sistema informativo Eody, che è collegato al registro nazionale Covid per facilitare la ricerca dei contatti nel caso in cui qualcuno risultasse positivo. Tutti i passeggeri, sia in aereo che in traghetto, dovranno comunque seguire le ormai note misure igieniche preventive necessarie, come l’uso di mascherine e il distanziamento sociale. Nelle cabine delle navi potranno viaggiare assieme solo i componenti dello stesso nucleo familiare.

Gli scali aeroportuali nuovamente operativi sono Heraklion, Chania, Corfù, Rodi e Mykonos, Ioannina, Sitia, Lemnos, Citera, Skyros, Paros e Chios. Oltre ai porti di Patrasso e Igoumenitsa riapriranno anche Pireo, Rodi, Corfù, Volos e Katakolon (questi ultimi dedicati alle grandi navi da crociera).

Sempre sul versante turistico, ma interno, il Governo greco ha dato avvio al programma Tourism for all, stanziando 30 milioni di euro. La piattaforma per le dichiarazioni online di partecipazione al programma del Ministero del turismo è stata aperta ieri: i beneficiari sono tutte le persone fisiche residenti in Grecia che hanno presentato una dichiarazione dei redditi per l’anno fiscale 2018 in possesso dei parametri richiesti. Dovrebbero essere circa 300mila i cittadini greci, a basso reddito e portatori di handicap, che potranno usufruire di quasi una settimana di vacanza in tutte le destinazioni di Grecia.

Twitter @FDepalo