Zonaeuro

Ue, emendamento di Identità e Democrazia per creare il “ministero della Verità”: ma è protesta contro la commissione sulla disinformazione

Giovedì il Parlamento di Bruxelles voterà sul mandato della commissione speciale sull'interferenza straniera in tutti i processi democratici dell'Unione europea, compresa la disinformazione. Il gruppo di cui fa parte la Lega è contrario, così ha deciso di presentare questo emendamento in stile orwelliano

Tra i vari appuntamenti di giovedì, nel corso della seduta plenaria del Parlamento europeo, c’è anche il voto sul mandato della commissione speciale sull’interferenza straniera in tutti i processi democratici dell’Unione europea, compresa la disinformazione. Una commissione, questa, fortemente voluta dal gruppo Socialista ma che invece è indigesta a Identità e Democrazia, di cui fa parte anche la Lega. Così gli eurodeputati sovranisti hanno pensato di presentare un emendamento in cui si chiede la creazione di “un ministero della Verità dell’Ue”.

La mossa orwelliana, in riferimento a uno dei ministeri della dittatura di Oceania raccontata nel romanzo distopico 1984 dello scrittore britannico, ha chiaramente un intento ironico, ma sottolinea, se ce ne fosse bisogno, la completa avversione del gruppo europeo alla nascita della commissione speciale.

Una proposta tanto ponderata da essere introdotta anche da una premessa: “Considerando che le ingerenze straniere sono usate in combinazione con pressioni economiche e militari per danneggiare l’unità europea, che anche nel migliore dei casi è fragile – si legge nel testo dell’emendamento -, si decide di costituire una commissione speciale sulle ingerenze straniere in tutti i processi democratici dell’Unione europea, inclusa la disinformazione (in altre parole, un ministero della Verità dell’Ue)”.

L’intento di leghisti e compagni non è certo quello di creare un Grande Fratello in stile orwelliano. Anzi, proprio il riferimento letterario viene usato per sbeffeggiare i sostenitori della commissione speciale, equiparandoli proprio al grande controllore del romanzo. La bocciatura dell’emendamento è dietro l’angolo, ma gli eurodeputati dovranno comunque votarlo.