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Tav, europarlamentari M5s: “Relazione Corte dei Conti Ue non va ignorata, rischio cattedrale nel deserto. Quei fondi siano destinati al Covid”

“La relazione della Corte dei Conti europea è un forte monito alla Commissione europea e non può essere ignorata. L’analisi conferma tutti i nostri dubbi sul Tav: le tempistiche di consegna non verranno rispettate, le previsioni di traffico sono troppo ottimistiche e avrà un impatto estremamente negativo per l’ambiente”, così in un video-messaggio gli europarlamentari del Movimento 5 stelle Tiziana Beghin e Mario Furore, commentano il rapporto della Corte dei Conti che stronca l’opera di alta-velocità. “Le emissioni prodotte per costruire l’opera verranno infatti compensate solo dopo 25 anni – fanno sapere gli europarlamentari – I giudici contabili lussemburghesi infine temono che l’Europa stia cofinanziando una Cattedrale nel deserto che non abbia nessuna utilità per cittadini e imprese”. Nell’analisi, spiegano nel video, il Tav è considerato “l’opera infrastrutturale più cara d’Europa a causa dell’incremento dei costi rispetto al progetto iniziale”, “la più cara e la più inutile, diciamo noi”. Beghin e Furore, infine, fanno sapere di aver inviato una lettera alla Commissione europea “per chiedere che i fondi destinati questo progetto” siano re-indirizzati “all’emergenza Coronavirus”. “L’accordo alla base del TAV Torino-Lione contiene, infatti, una clausola che ne prevede lo scioglimento in circostanze eccezionali – concludono – Quelle circostanze, purtroppo, si sono verificate. La pandemia costringe l’Europa a ripensare alle proprie priorità: investiamo dunque quei miliardi nella sanità, nella transizione energetica e in infrastrutture che servano davvero ai cittadini”.