Cultura

Giulio Giorello, morto il filosofo: ricoverato per coronavirus, era stato dimesso dieci giorni fa. Dopo la malattia aveva sposato la compagna Roberta Pelachin

Dimesso a metà maggio, le sue condizioni si sarebbero aggravate negli ultimi giorni. Nato a Milano nel 1945, è stato uno tra i maggiori epistemologi degli ultimi decenni, durante i quali si è dedicato alle relazioni tra scienza, etica e politica. Conte: "Perdiamo un pensatore mai banale"

Aveva sconfitto il coronavirus dopo due mesi di ricovero in ospedale e, una volta dimesso dal policlinico, nemmeno 30 giorni fa, aveva deciso di sposare la compagna Roberta Pelachin. Oggi (15 giugno), dopo che le sue condizioni di salute si sono aggravate, è però morto nella sua Milano Giulio Giorello, 75 anni, studioso di filosofia della scienza.

Giorello è stato uno tra i maggiori epistemologi degli ultimi decenni che si era dedicato con particolare attenzione all’indagine delle relazioni tra scienza, etica e politica.

Nato il 14 maggio 1945 nel capoluogo lombardo, era stato allievo del marxista e partigiano Ludovico Geymonat ed è stato il suo successore nella cattedra di Filosofia della scienza all’Università Statale di Milano e con il suo maestro, prima di distaccarsene per visioni divergenti sulle libertà individuali, aveva firmato il volume Le ragioni della scienza, edito da Laterza. Tra i suoi principali scritti si ricorda anche Di nessuna chiesa, volume nel quale rifiutava una contrapposizione tra laici e credenti avvertendo circa i rischi del dogmatismo che può finire per influenzare anche i laici.

Intellettuale sempre schierato a sinistra, Giorello, fin da giovane al liceo Berchet di Milano, era entrato in conflitto con il fondatore di Comunione e Liberazione, don Luigi Giussani, suo insegnante di religione. La sua laicità non gli ha tuttavia impedito di dialogare in più occasioni con il cardinale Carlo Maria Martini, tanto da cofirmare con l’ex arcivescovo di Milano il libro Ricerca e carità (Edizioni San Raffaele, 2010).

La sua carriera accademica è iniziata insegnando meccanica razionale alla Facoltà di Ingegneria dell’Università degli studi di Pavia, per poi passare alla Facoltà di Scienze dell’Università degli Studi di Catania, fino a quella di Scienze naturali all’Università dell’Insubria e al Politecnico di Milano. Al pensionamento di Geymonat, gli subentrò nella cattedra di filosofia della scienza all’Università degli Studi di Milano. È stato inoltre presidente della Società Italiana di Logica e Filosofia della Scienza e ha diretto la collana Scienza e idee di Raffaello Cortina Editore. Nel 2012 è stato anche insignito del Premio Nazionale Frascati Filosofia.

Oltre che in Filosofia, si era anche laureato in Matematica. Durante la sua vita si è interessato a neuroscienze, psicologia evolutiva, bioetica, mitologia e antropologia. Ma non disdegnava argomenti “pop”, come dimostrano gli studi sul mondo della Disney, con un volume (Filosofia di Topolino, edito da Guanda) dedicato a uno dei più famosi personaggi dei fumetti. A partire dal 1985 sono stati numerosi anche i suoi interventi sul Corriere della Sera.

Tra i primi a tributare un ultimo saluto al filosofo è stato il premier Giuseppe Conte: “Filosofo raffinato, epistemologo, grande appassionato delle questioni riguardanti il ‘metodo’ della scienza. Ha riflettuto intensamente anche su etica, politica, religione“. L’Italia, scrive il presidente del Consiglio, “perde un grande pensatore, mai banale. Ci restano le sue dense pagine”.

Anche la casa editrice di cui era consulente e autore, la Raffaello Cortina, ha ricordato il filosofo: “Ci mancheranno l’intelligenza e la passione con cui Giulio Giorello ha condiviso con noi l’avventura di Scienza e idee, la collana che dirigeva dal 1994, punto di riferimento per la cultura scientifica italiana”. Così come Elisabetta Sgarbi, editrice de La Nave di Teseo: “Giulio Giorello è stato complice di mille imprese, uomo divertito dalla vita, libero da chiese, con il culto della libertà che tentava di infondere in chi gli stava vicino e nei suoi lettori. Perderlo così, nel mezzo di tanti progetti, è molto doloroso. Ciao Giulio, grazie”.