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Usa, Trump cancella la legge contro la discriminazione transgender nella sanità. Era stata introdotta nell’epoca Obama

La norma presente nell'Obamacare prevedeva che un ospedale non potesse opporsi di eseguire procedure di transizione di genere (come le isterectomie) se la struttura fosse stata in grado di fornire quel tipo di trattamento. Con il nuovo provvedimento a rischio ora è anche l'accesso all'aborto. Pelosi: "Un attacco al benessere di molti"

“Il genere è maschio o femmina ed è determinato dalla biologia”. Così negli Stati Uniti, l’amministrazione Donald Trump ha cancellato la norma contro la discriminazione delle persone transgender nel settore della sanità, introdotta grazie all’Obamacare. Il nuovo provvedimento ridefinisce il genere come condizione biologica immutabile e determinata alla nascita. “È un attacco alla salute e al benessere di molti”, ha dichiarato la speaker della Camera Nancy Pelosi.

Nel 2016 l’amministrazione dell’ex presidente Barack Obama aveva ampliato il concetto di identità di genere definendolo come “il personale senso interno di genere che può essere maschile, femminile, nessuno dei due o una combinazione di maschile e femminile”. La norma presente nell’Obamacare, che tutelava la discriminazione delle persone transgender, prevedeva che un ospedale non potesse opporsi a eseguire procedure di transizione di genere (come ad esempio le isterectomie) se la struttura fosse stata in grado di fornire quel tipo di trattamento.

Con la nuova legge ora Trump fa un passo indietro e ad applaudirlo c’è quella parte di conservatori che accusò l’amministrazione Obama di essere andato oltre la propria autorità legale nell’interpretare in maniera così “ampia” il concetto di genere sessuale. “Con la vecchia regola, i medici potevano essere costretti a eseguire interventi di riassegnazione di genere e aborti, anche quando questo andava contro la loro coscienza o ritenevano che fosse dannoso per il paziente”, ha sottolineato Mary Beth Waddell del Consiglio per la ricerca familiare.

Immediata la reazione della comunità Lgbtqi e delle associazioni per la tutela dei diritti delle donne. Infatti, il timore è che la nuova legge non metta a rischio solo il trattamento sanitario nei confronti delle persone transgender, ma anche l’accesso all’aborto. “Nessuno dovrebbe temere di essere allontanato da un medico a causa di chi è”, ha ricordato Fatima Goss Graves, presidente del National Women’s Law Center. Sono più di 1,5 milioni gli americani che si identificano come transgender, secondo il Williams Institute, l’istituto di ricerca di politica pubblica con sede presso la scuola di legge Ucla, ed è ancora più alto il numero di persone, il 4,5% della popolazione, che si identifica come lesbica, gay, bisessuale o transessuale, secondo la società americana di analisi Gallup.

La nuova legge, però, è solo l’ultima di una serie di norme realizzate dall’amministrazione Trump per limitare o revocare le protezioni recentemente vinte per le persone della comunità Lgbtq: dopo che è stato limitato l’accesso al servizio militare da parte di uomini e donne transgender, è stato proposto anche di consentire ad alcuni rifugi per senzatetto di tenere conto dell’identità di genere nell’offrire a qualcuno un letto per la notte. In una nota del Dipartimento di Giustizia del 2017 è sottolineato anche che la legge federale sui diritti civili non protegge le persone transgender dalla discriminazione sul lavoro.