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Principe Andrea, il dipartimento di giustizia Usa: “Consegnateci il figlio della Regina Elisabetta”. Lui si dice pronto a collaborare ma la polizia lo smentisce

L’amicizia tra il terzogenito della regina Elisabetta e Epstein ha da mesi posto il principe Andrea al centro delle polemiche, al punto da costringerlo a rinunciare al suo ruolo di membro attivo della Royal Family

Nuovi guai giudiziari all’orizzonte per il principe Andrea. Le autorità statunitensi hanno chiesto al terzogenito della regina Elisabetta di testimoniare sul suo rapporto di amicizia con l’ex finanziere Jeffrey Epstein, morto suicida in carcere, dopo le accuse di pedofilia e violenza sessuale. A confermarlo è la Bbc, dopo le anticipazioni del Sun. Già lo scorso gennaio, il procuratore Usa a capo dell’indagine aveva accusato il duca di York di non voler collaborare all’indagine e ora i magistrati americani che si occupano del caso hanno inviato al ministero dell’Interno britannico una richiesta di ‘mutual legal assistance’ (Mla), una procedura che viene attivata quando non è possibile ottenere la collaborazione di un testimone attraverso i normali canali di polizia. Al momento però la notizia non sia ancora stata confermata né dal dipartimento di Giustizia Usa, né dalle autorità britanniche.

In base ai termini dell’Mla, nel caso si rifiutasse di rispondere alle richieste delle autorità Usa, il principe Andrea potrebbe essere convocato da un tribunale britannico per rispondere alle domande sottoposte dagli inquirenti americani. Secondo quanto trapela dagli ambienti della Famiglia Reale, il duca di York e i suoi legali sono rimasti particolarmente contrariati dalla fuga di notizie, tanto che non è tardata ad arrivare la replica.

“Il principe Andrea ha offerto aiuto alle autorità Usa in almeno tre occasioni quest’anno”, ha tenuto infatti a precisare uno dei suoi legali. L’amicizia tra il terzogenito della regina Elisabetta e Epstein ha da mesi posto il principe Andrea al centro delle polemiche, al punto da costringerlo a rinunciare al suo ruolo nella famiglia reale. Andrea ha sostenuto di non avere mai assistito a comportamenti sospetti durante le sue frequentazioni col finanziere ma molte testimonianze delle vittime di Epstein lo inchiodano, motivo per cui la regina Elisabetta lo ha rimosso dai suoi incarichi di membri attivo della Royal Family, proprio a seguito di una criticatissima intervista alla Bbc, nella quale lui affrontava i suoi rapporti con Epstein.

Ma il procuratore di New York Geoffry Berman, che indaga sul caso, ha subito smentito la versione di Buckingham Palace: “Il principe Andrea nuovamente cerca di dipingersi in pubblico come desideroso di cooperare all’indagine” anche se “non ha concesso un colloquio alle autorità federali, ha ripetutamente rifiutato la nostra richiesta di programmarne uno e quasi quattro mesi fa ci ha informato in modo inequivocabile che non sarebbe venuto per tale colloquio”, ha fatto sapere. “Se il principe Andrea, in effetti, è seriamente intenzionato a collaborare con le inchieste federali in corso, le nostre porte restano aperte e attendiamo notizie su quando dovremmo aspettarlo”, ha concluso Berman.