Cronaca

Santo Domingo, estradati in Italia 8 latitanti: dall’ex vicepresidente del Padova ai trafficanti di droga

L’operazione si sarebbe dovuta concludere già a marzo, ma a causa dello scoppio della pandemia di coronavirus è stata ritardata. Accusati di associazione a delinquere di stampo mafioso, traffico di droga e bancarotta fraudolenta, alcuni degli arrestati si erano rifatti una vita

Sono stati estradati in Italia otto latitanti arrestati nei mesi scorsi a Santo Domingo. Sette uomini e una donna, accusati di associazione a delinquere di stampo mafioso, truffe agli anziani, traffico internazionale di droga e bancarotta fraudolenta, sono arrivati con un volo questa mattina all’alba all’aeroporto di Fiumicino (Roma). L’operazione, portata avanti da mesi sia in Italia sia all’estero dagli uomini dello Servizio per la cooperazione internazionale di Polizia (Scip) guidati dal direttore della Polizia criminale Vittorio Rizzi, si sarebbe dovuta concludere già a marzo, ma a causa dello scoppio della pandemia di coronavirus è stata ritardata.

Lontani dall’Italia alcuni degli otto latitanti si erano rifatti una vita, avevano costruito resort o gestivano ristoranti; altri continuavano a portare avanti i loro traffici illeciti. Teresa Amante, 57 anni, l’unica donna tra gli arrestati è quella che deve scontare la pena più lunga di oltre 13 anni di reclusione: condannata in sette procedimenti in diversi posti d’Italia (Genova, Roma, Palermo, Rapallo, Albenga) per reati di truffa aggravata, estorsione e furto, Amante è stata rintracciata in un residence riservato a 150 km dalla capitale della Repubblica Domenicana, dove aveva documenti intestati ad un’altra cittadina italiana. Oliviero Zilio, 67enne imprenditore edile padovano ex vicepresidente del Padova Calcio, condannato a oltre 4 anni per bancarotta fraudolenta e reati finanziari, aveva costruito un resort a circa 60 km da Santo Domingo, dove viveva e dove è stato fermato. Gestiva un ristorante nella capitale, invece, Luca Finocchiaro, 43enne di Latina, considerato a capo di un’organizzazione criminale dedita all’importazione in Italia di cocaina. Salvatore Vittorio, 55enne napoletano, legato al clan Contini, è stato condannato per associazione a delinquere di stampo mafioso ed è stato arrestato a Los Caballeros mentre portava i figli a scuola. Sono stati arrestati per droga anche Luigi Capretto, 50enne napoletano, condannato ad oltre 8 anni e Sergio Cerioni, 64enne marchigiano con una condanna a circa 4 anni per associazione finalizzata al traffico di stupefacenti. Salvatore Galluccio, 52 anni, ricercato per i reati di contraffazione, ricettazione e traffico di droga deve scontare sei anni. Alessandro Levi, 63enne originario di Brescia è stato condannato a sei anni di reclusione per bancarotta fraudolenta.