Giustizia & Impunità

Fase 2, accordo tra Bonafede e Arcuri per la produzione di mascherine in carcere: “320 detenuti lavoreranno anche per la collettività”

Da oggi negli istituti penitenziari saranno prodotte mascherine chirurgiche per combattere l’epidemia. Si chiama “Ricuciamo”, il progetto di inclusione lavorativa del Ministero della Giustizia e del Commissario Straordinario per l’emergenza Covid-19, Domenico Arcuri. Nell’iniziativa sono coinvolti 320 detenuti nei 3 istituti penitenziari di Bollate, Rebibbia e Salerno. Le prime due macchine industriali delle otto, grazie alle quali i detenuti potranno produrre dispositivi di protezione individuale, sono arrivate al carcere di Bollate. Nella fase di avvio saranno prodotte 400mila mascherine chirurgiche al giorno che a pieno regime potranno arrivare a 800mila I dispositivi prodotti nelle case circondariali saranno innanzitutto destinati ai detenuti e al personale carcerario, l’eccedenza verrà utilizzata dal Commissario straordinario per la distribuzione sul territorio nazionale