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Coronavirus, morto il maggiordomo di 11 presidenti americani: Wilson Roosevelt Jerman ucciso da Covid-19

Per 50 anni ha lavorato alla Casa Bianca, da Eisenhower a Obama. Come Eugene Allen, il suo illustre predecessore celebrato nel film 'The Butler', era afroamericano e di origini umili. Aveva 91 anni

Iniziò come addetto alle pulizie nel 1957 e lì incontro il primo presidente degli Stati Uniti degli 11 che servì in tutta la sua vita: Dwight Eisenhower. Poi, apprezzato per la sua professionalità e la sua riservatezza, venne scelto nello staff della famiglia presidenziale e fu promosso a maggiordomo da John Fitzgerald Kennedy. Il coronavirus non ha risparmiato nemmeno lui: Wilson Roosevelt Jerman, ex maggiordomo presidenziale, è morto a 91 anni, ucciso dal Covid-19.

Per più della metà della sua vita, 50 anni, Jerman ha lavorato alla Casa Bianca: con ben 11 presidenti americani ha condiviso confidenze, debolezze, passioni e piccoli segreti, da Ronald Reagan a George Bush fino a Barack Obama. Come Eugene Allen, il suo illustre predecessore celebrato nel film ‘The Butler’, era afroamericano e di origini umili. Fu la first lady Jackline Kennedy a volerlo con forza come membro dello staff presidenziale. “Con lei aveva ottimi rapporti e fu lei a sostenerlo e a imprimere una svolta nella sua carriera”, racconta una delle pronipoti di Jerman. Anche Reagan ne fece uno dei suoi uomini più fidati.

Ma la coppia presidenziale a cui l’uomo fu più vicino è quella di George e Laura Bush, non a caso tra i primi a commentare la sua scomparsa: “Era una persona deliziosa e amabile e si faceva voler bene”, ricordano i due ex inquilini della Casa Bianca.

A Barack e Michelle Obama, poi, l’ex maggiordomo deve la gioia di aver visto pubblicamente riconosciuto il suo lavoro, il suo ruolo, dopo decenni vissuti dietro le quinte della Casa Bianca. Nel 2011, prima del suo ritiro definitivo, il presidente lo insignì con una medaglia, regalandogli anche delle monete con l’effige di tutti i presidenti con cui Jerman aveva lavorato. E a dargli l’ultima gioia, prima che il virus lo portasse via, è stata l’ex first lady Michelle, che sul suo libro ‘Becoming‘ lo ha ricordato pubblicando una sua fotografia alla Casa Bianca. “Anche con lei il rapporto era molto bello”, racconta un’altra pronipote, ricordando come quando il suo bisnonno ebbe un ictus nel 2011 Michelle Obama gli inviava spesso di fiori in ospedale.