Società

Lettera d’amore al Coronavirus

Caro Coronavirus,

chi ti scrive è Ricky Farina, e questa è una lettera d’amore, spero che perdonerai la mia impudenza, ma l’amore non si può tacere o soffocare, è scaturigine pura, impeto e vertigine. Non è stato un colpo di fulmine, è un amore che è cresciuto nel tempo, alla progressiva chiusura delle attività corrispondeva il progressivo evolversi del mio amore, e a un certo punto è avvenuto il miracolo: il nirvana dei bottegai. Saracinesche chiuse, e tutti i bottegai a casa!

Finalmente un bottegaio tornava a essere un uomo: casa e famiglia, senza la maledizione del lavoro. Non dimentichiamolo: l’Italia è una Repubblica fondata su una maledizione biblica.
L’Eden virale è giunto. Quanti in questa nuova forma di libertà avranno riscoperto il volto dei propri cari? Quanti si saranno guardati allo specchio con nuovi occhi? Non molti, ma a me ne basta anche uno, uno solo, per tornare a credere nell’Uomo. Fatti non foste per essere bottegai, ma esseri umani viventi. Esseri umani divorati dal tempo e dalla noia, agonizzanti nelle crepe dell’Essere.

Oh la noia, la santa noia! La rivelazione dell’Eterno. Se il sogno è la via regia per penetrare nell’inconscio, la noia è la via regia per penetrare nell’Eterno. Questo Coronavirus ha reso eterni i bottegai! Ha preso un bottegaio per le orecchie e lo ha reso a forza un fratello degli acari sul proprio tappeto di casa. Per bottegaio non intendo solo la bottega, ma ogni uomo che affida la propria vita solo al commercio, al denaro, allo sterco del diavolo. Se uno di questi, anche uno solo, in questa sospensione delle attività, in questo tragico miracolo di libertà condizionata da un virus, se anche uno fra milioni ha scoperto la poesia del nulla, il nirvana delle emozioni libere, il flusso di coscienza, beh, io sono il nullafacente più felice del mondo.

Coronavirus è Rivelazione. Ci ha rivelato il nostro Nulla. E quindi ci ha donato l’Essere puro, purificato da ogni scoria, e per qualche mese la vita non è stata distrazione, per qualche mese la vita è stata quello che è all’origine: un Nulla gravido d’Eterno. Ora tornate pure al lavoro, piano piano, fase dopo fase tornerete a essere sfasati, il lavoro tornerà a essere la vostra unica verità, la vostra bottega il centro dell’universo, alzate le saracinesche, aprite il sipario della vostre prigioni: il denaro, il denaro, solo il denaro. E la vita tornerà a essere quella ridicola messa in scena di scadenze e bollette, giochi al rialzo e giochi al ribasso, gli unici giochi consentiti al vostro metro quadrato d’angoscia liquefatta.

Tornerete a essere qualcosa e qualcuno, la carta d’identità tornerà a respirare nella burocrazia degli ingranaggi, ma forse qualcuno fra di voi sentirà nostalgia di quando era solo un essere umano senziente, grazie al Coronavirus.