Quanto mi costi!

Nissan, tagli dei costi all’orizzonte. Le anticipazioni sul prossimo piano industriale

Secondo quanto scrive Bloomberg, la casa di Yokohama vuole far fronte alle perdite che annuncerà il 28 maggio alla presentazione dell'ultimo esercizio fiscale tagliando 2,6 miliardi di euro di spese fisse. Nel nuovo piano industriale ci sarebbe la dismissione del marchio Datsun e un rilancio di quello premium Infiniti, più il ridiensionamento delle attività di marketing

Se è vero che due indizi fanno una prova, allora è anche vero che qualcosa nella strategia di Nissan sta cambiando. Infatti, una decina di giorni fa Reuters sosteneva che nel nuovo piano industriale del costruttore, atteso per la fine del mese, sarebbe stato previsto un ridimensionamento delle attività in Europa in favore di una maggiore attenzione per i mercati di USA, Giappone e Cina. Un’indiscrezione seccamente smentita dalla stessa casa madre, poche ore dopo: “Nissan rimane completamente impegnata nel rafforzare la propria linea di prodotti in Europa e nel promuovere il business in modo sempre più competitivo”.

Ora, però, è Bloomberg a proporre nuove anticipazioni sulle intenzioni del costruttore di Yokohama. Secondo l’agenzia di stampa statunitense, Nissan sarebbe pronta a tagliare i costi fissi per l’equivalente di circa 2,6 miliardi di euro. La comunicazione ufficiale in merito potrebbe arrivare il prossimo 28 maggio, quando verranno divulgati i conti dell’esercizio fiscale al 31 marzo 2020. Conti che, specialmente a causa della pandemia da Covid-19, si preannunciano poco lusinghieri e che spingerebbero il costruttore al contenimento dei costi e alla ristrutturazione.

La casa giapponese, infatti, ha preannunciato una chiusura dell’anno fiscale (scaduto a marzo scorso, come da tradizione per i costruttori nipponici) in perdita per una cifra compresa fra 733 e 819 milioni di euro. A pagarne le spese potrebbero essere il marchio Datsun (le sue auto non sono importate nel nostro paese), che verrebbe dismesso, e il budget destinato alle attività di marketing, promozione e spese in ricerca e sviluppo, che sarebbe ribassato.

Ciò, in concomitanza con la chiusura di alcuni impianti produttivi e linee di montaggio, che a sua volta comporterebbe una frenata dei volumi produttivi. Infine, anche Bloomberg parla di una semplificazione delle attività commerciali su alcuni mercati a favore di Usa, Cina e Giappone, dove si potrebbe puntare maggiormente sul premium brand Infiniti che, su carta, concorre contro Audi e BMW. Da capire, invece, cosa avverrà in Europa e se alle smentite di Nissan in merito alle anticipazioni della Reuters faranno seguito i fatti.