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Decreto Rilancio, rinviati a settembre le cartelle e le tasse di marzo, aprile e maggio. Per gli atti di accertamento stop fino al 2021

Tregua fiscale almeno fino a settembre. Il decreto Rilancio, viste le difficoltà connesse all’emergenza Covid per i contribuenti, rimanda la notifica degli atti, gli avvisi di accertamento e i versamenti di ritenute, Iva e contributi. Inoltre fino al 31 agosto sono sospesi i pignoramenti su stipendi, salari e pensioni fatti dall’agente della riscossione.

Versamenti sospesi fino a settembre – Prorogato dal 30 giugno al 16 settembre 2020 il termine per i versamenti di imposte e contributi, già sospesi per i mesi di marzo, aprile e maggio. I versamenti potranno essere effettuati in unica soluzione o rateizzati. Per i pagamenti di avvisi bonari e avvisi di accertamento in scadenza tra l’8 marzo e il giorno prima dell’entrata in vigore del decreto, i versamenti potranno essere effettuati sempre entro il 16 settembre.

Proroga termini per notifiche atti – Gli atti di accertamento e inviti all’adempimento per i quali i termini di decadenza scadono tra il 9 marzo 2020 ed il 31 dicembre 2020 saranno notificati non prima dell’1 gennaio 2021 e fino al 31 dicembre 2021, anche se l’Agenzia delle Entrate potrà continuare nel frattempo a lavorare le pratiche.

Gli altri rinvii – L’entrata in vigore di plastic tax e sugar tax è rimandata al 1° gennaio 2021, così come lotteria degli scontrini e dell’obbligo del registratore telematico.

Allargata la platea del 730 – La norma allarga la platea dei contribuenti che si avvalgono del 730 dipendenti senza sostituto in modo da garantire i conguagli derivanti dalla dichiarazione dei redditi anche a chi ha un datore di lavoro che non riesce a garantirlo per mancanza di liquidità. Se emerge un credito, il rimborso è eseguito dall’amministrazione finanziaria, sulla base del risultato finale della dichiarazione, dopo il termine di scadenza previsto per la presentazione del modello (30 settembre 2020).