Politica

Mes, Camera boccia ordine del giorno Fdi che chiedeva di non ricorrere al fondo. M5s: “Pagliacciata della Meloni, non votiamo con i traditori che lo hanno approvato”. 7 grillini votano con Fratelli d’Italia

La proposta è stata respinta nonostante l'appello della presidente ai deputati 5 stelle perché votassero insieme alle opposizioni. Sul Blog delle Stelle la linea del Movimento: "Atto strumentale. Non accettiamo lezioni da finti patrioti"

Mentre in Europa continuano la trattative sugli strumenti per affrontare la crisi e dopo che Giuseppe Conte ha rivendicato “grandi progressi” al consiglio Ue di ieri sera, il fronte delle discussioni si riapre in Italia. Lo scontro è tra Fratelli d’Italia da una parte e dall’altra il Movimento 5 stelle. I primi hanno infatti deciso di presentare un ordine del giorno alla Camera per chiedere di “impegnare il governo a non usare il Mes in alcun caso“: la proposta è stata bocciata con 216 voti a favore e 119 favorevoli. Il governo aveva espresso parere contrario e i 5 stelle, che da sempre si professano contro il ricorso al fondo salva-Stati, hanno votato contro. Ma non tutti: 7 deputati M5s (Lombardo, Maniero, Nesci, Raduzzi, Vallascas, Cabras e Vianello) hanno votato con Fdi e si è astenuta la deputata Corneli. Hanno votato No Pd, Leu, Iv e 8 del Misto. Forza Italia non ha partecipato al voto. Pochi minuti dopo sul Blog delle Stelle è uscito un articolo dal titolo “le pagliacciate della Meloni”: “Una provocazione naturalmente respinta”, si legge. “Non accettiamo lezioni dai finti patrioti”. E ancora, “ci opporremo in tutte le sedi all’attivazione del Mes”. Ma “non votiamo un ordine del giorno presentato dai traditori che lo hanno approvato, quando il Movimento 5 Stelle non era neanche in Parlamento”. L’approvazione del Mes avvenne infatti nel 2011 con Meloni ministra e Lega al governo.

Poco prima del voto il capo politico Vito Crimi, intervistato da Rai Radio1, aveva ribadito la posizione M5s: “Il Mes c’è ma non abbiamo bisogno di attivarlo, non è utile allo scopo”. Anche se, alla domande se sarebbero disponibili a valutare il ricorso al fondo in caso fosse senza condizionalità, ha replicato che “non potrebbero non valutarlo”. Ma ha subito precisato: “In realtà ora è uno strumento con condizionalità future imprevedibili”.

Il Blog delle stelle contro Giorgia Meloni: “Una pagliacciata”
L’ordine del giorno, mentre ancora le trattative sul fronte europeo sono in corso, ha creato numerosi malumori dentro i 5 stelle. Poco dopo la bocciatura, è stato pubblicato un articolo sul Blog delle stelle: “Giorgia Meloni e Matteo Salvini continuano a rilanciare falsità e fake news. Un bombardamento disinformativo che, probabilmente, non ha precedenti della storia della Repubblica”, è l’attacco. Quindi, definiscono la leader Fdi “passionaria finta patriota e traditrice dell’Italia” che, continua l’articolo, “ha presentato alla Camera un inutile e strumentale ordine del giorno in cui voleva impegnare il governo a non utilizzare il MES, voluto dal centrodestra quando lei era ministro e votato in Parlamento da alcuni attuali fedelissimi della Meloni”. “Ma come, non era stato già attivato il Mes, da questo governo, come volevano far credere il gatto e la volpe alcuni giorni fa, prima che fossero stati smascherati dallo stesso Presidente Conte?”.

I 5 stelle inoltre ribadiscono la loro contrarietà al ricorso al fondo salva-Stati: “Non è il governo che deciderà se il Mes verrà adottato dall’Italia, ma il Parlamento”. Quindi hanno rinnovato la fiducia per “lo straordinario lavoro che il presidente Conte sta portando avanti in Europa”: “Ieri è stato ottenuto un primo storico risultato, in quanto è stato considerato urgente e necessario il ricorso europeo allo strumento innovativo dei recovery fund e agli aiuti comuni per la ricostruzione. Il presidente Conte ha raggiunto ieri un risultato straordinario, impensabile fino a poco tempo fa, storico perché cambia completamente la prospettiva finanziaria dell’Unione Europea”. “Il MoVimento 5 stelle si opporrà in tutte le sedi all’attivazione del Mes”.

E chiudono rivolgendo alla Meloni una serie di domande: “Dov’era nel 2011 quando il governo di cui faceva parte approvava e firmava i Trattati internazionali che prevedevano la nascita del Mes? Perché non mosse un dito per fermare il suo stesso governo e opporsi sin dall’inizio al MES? Perché non si dimise da ministro il giorno 3 agosto 2011 quando il consiglio dei ministri del governo Berlusconi approvò la legge di ratifica e esecuzione del MES? Perché non si dimise da parlamentare quando Tremonti e Frattini presentarono al Senato la legge di ratifica ed esecuzione del MES nel mese di settembre 2011? Aveva perso la lingua o non voleva perdere la poltrona?”.