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Fabrizio Corona diffidato. “Riceve a casa il personal trainer. Il suo avvocato: “Come mai la Polizia di Stato fa un comunicato solo su di lui?”

"Mi chiedo come mai non c'è un comunicato stampa che riguarda tutte le altre migliaia di cittadini che sono stati sanzionati per il Covid-19 in questi giorni?" ha ribattuto su Instagram l'avvocato dell'ex re dei paparazzi

La polizia di Stato di Milano ha notificato a Fabrizio Corona una diffida emessa dal Tribunale di Sorveglianza, con cui gli viene intimato il rispetto delle regole. Il motivo? Ha ricevuto in casa il suo personal trainer nonostante le regole sul distanziamento sociale previste dagli ultimi provvedimenti governativi per contenere l’emergenza Coronavirus lo impediscano.

Nei giorni scorsi è stato accertato come Corona, nonostante fosse sottoposto alla detenzione domiciliare, abbia più volte ricevuto il suo personal trainer, che è stato rintracciato nei pressi della sua abitazione e, per questo, multato per aver violato il divieto di spostamenti in assenza di comprovate necessità. Fabrizio Corona è stato quindi diffidato formalmente al rispetto di “tutte le regole”, sia quelle attinenti alla sua detenzione domiciliare, sia quelle riguardanti il distanziamento sociale, pena più gravi conseguenze.

“Mi chiedo come mai non c’è un comunicato stampa che riguarda tutte le altre migliaia di cittadini che sono stati sanzionati per il Covid-19 in questi giorni? Capisco che la Polizia di Stato faccia un comunicato stampa se c’è una strage, un’inondazione, una rapina, un omicidio. Ma che faccia un comunicato per una cosa del genere mi lascia senza parole“. Così l’avvocato di Fabrizio Corona, Ivano Chiesa, in un video postato sul profilo Instagram dell’ex re dei paparazzi, annuncia che agirà “nelle sedi più opportune” nei confronti della Polizia di Stato che “manda un comunicato stampa ufficiale straordinario a tutte le testate giornalistiche più importanti d’Italia, contenente un documento riservato e interno al Palazzo di Giustizia, violando tutte le regole sulla riservatezza e sulla privacy”. “Mi chiedo se la Polizia di Stato, in un momento così grave per l’Italia – dice l’avvocato Chiesa – si preoccupi di usare il tempo preziosissimo mandando un poliziotto in borghese ad indagare su una semplice violazione amministrativa”.