Lavoro & Precari

Banche, accordo tra Unicredit e i sindacati: gli esuberi scendono a 5.200 da gestire con prepensionamenti, 800 saranno riqualificati

Nei prossimi quattro anni entreranno 2.600 giovani e 900 apprendistati saranno confermati in contratti di lavoro a tempo indeterminato. Concordate anche nuove iniziative di welfare aziendale

UniCredit e i sindacati italiani hanno raggiunto un accordo sui 6mila esuberi annunciati dal gruppo a febbraio. Nei prossimi quattro anni a 5.200 dipendenti sarà offerto un piano di prepensionamenti volontari con accesso al Fondo di Solidarietà di settore. In linea con lo sviluppo dell’offerta multicanale della banca, altri 800 dipendenti saranno riqualificati e adibiti a nuovi ruoli professionali. Con l’accordo Gae Aulenti si impegna poi ad assumere 2.600 persone nei prossimi quattro anni per garantire un positivo turnover generazionale e un aumento delle competenze digitali della forza lavoro. Inoltre, 900 apprendistati saranno confermati in contratti di lavoro a tempo indeterminato.

UniCredit sta anche investendo nel rafforzamento e nella creazione di due Poli nel Sud Italia (Sicilia e Campania) per l’accentramento di attività di back office e di gestione della clientela. La banca amplierà ulteriormente la sua offerta di welfare e investirà in iniziative per migliorare il Work Life Balance dei propri dipendenti attraverso ad esempio l’introduzione di un congedo di paternità retribuito di 10 giorni e l’aumento progressivo dell’importo del buono pasto. Il contributo al fondo pensione aumenterà al 4% per gli apprendisti durante i primi tre anni di lavoro. Inoltre, le attuali polizze assicurative sulla salute e sulla vita vengono confermate in modo strutturale. E’ stata inoltre introdotta una nuova copertura assicurativa in caso di premorienza per proteggere i dipendenti che hanno sottoscritto un mutuo.

Il gruppo ha infine concordato un premio collettivo di produttività annuale (1.430 a Conto Welfare ovvero 880 in forma monetaria), con un aumento medio del 10% su base annua, riconoscendo in tal modo il contributo dei dipendenti italiani alla produttività e alla redditività dell’istituto nel 2019.