Capitoli

  1. Coronavirus, Silvio Garattini: “Il vaccino? Pensabile approvarlo entro fine anno. Nulla sarà come prima, impariamo da questa tragedia”
  2. Il caso dell'antinfluenzale Avigan
  3. Vaccino e terapia. E la terza via
  4. Fake news e ricerca in miseria
  5. L'importanza della sperimentazione animale
  6. "Nulla sarà come prima"
Scienza

Fake news e ricerca in miseria - 4/6

Il farmacologo e presidente dell'Istituto Mario Negri, ha la competenza di chi a 91 anni di cui quasi 70 al servizio della scienza, può dire come le cose devono cambiare in un paese in cui "la ricerca è stata lasciata in miseria, vogliamo che si trovino i farmaci e le cure. Ma non si può fare sperimentazione animale"

C’è un altro modo per tentare di proteggersi? Con l’alimentazione per esempio?
Non lo sappiamo, non ci sono dati specifici. Quello che certamente sappiamo è che bisogna avere buoni stili di vita: non fumare perché i polmoni sono già rovinati, no all’alcol, no alle droghe, non all’aumento di peso, no alla sedentarietà. I buoni stili di vita sono in grado di attenuare anche situazioni genetiche sfavorevoli: è molto importante da sapere anche per le infezioni

Abbiamo assistito a una girandola impazzita di fake news. Qual è secondo lei la più grave?
Ce ne sono di tutti i colori. Mi arrivano tante mail. Una persona mi ha scritto che esiste un uomo che è depositario di uno sogno di un medico morto 100 anni fa che aveva già elaborato un sistema che tutti i tipi di infezioni e quali erano le piante che bisognava prendere

Una delle più gettonate è quella che il virus sia stato creato in laboratorio
Quella è un’altra fake news. Non c’è niente, non c’è alcun rapporto tra lo studio che è stato fatto nel 2015 e che era stato riportato dalla trasmissione Leonardo. Tutti i virologi, che sono i competenti della materia, escludono totalmente che sia stato creato in laboratorio. Qualcuno pensa che sarebbero stati gruppi militari. Ma se avessero voluto fare un virus che servisse veramente in guerra non avrebbero fatto questo, ne avrebbero fatto uno che uccideva almeno il 90% della popolazione. Penso se ci siano molte fantasie. Ma ce le dobbiamo aspettare, fanno parte del complottismo di moda e soprattutto se vogliamo aprire un discorso più ampio bisogna dire che siamo un paese in cui la scienza non è riconosciuta come parte della cultura

Cosa intende?
La scienza è intesa come qualcosa che serve a ottenere tecnologie, il telefonino o il pc, ma non come fonte di conoscenza. È difficile che sia presente nelle pagine di cultura. Che poi è quello che succede nella scuola dove abbiamo un tipo di cultura letteraria filosofica artistica che è fondamentale. Però non è presente la scienza: sono presenti le discipline scientifiche ma quelli sono i contenuti. Non si insegna è la metodologia. Senza parlare dei grossi problemi che abbiamo avuto in questo paese: Stamina, l’omeopatia, Di Bella, la lotta ai vaccini.