Cronaca

Torino, due anni di sorveglianza speciale per l’attivista che combatté l’Isis in Siria. Lei: “Non rispetterò le limitazioni alla mia libertà”

Il Tribunale di Torino ha disposto due anni di sorveglianza speciale per Maria Edgarda Marcucci, l’attivista che era stata in Siria per combattere l’Isis insieme alle Ypj, le milizie curde femminili. Contestualmente, i giudici hanno respinto la richiesta di misura, avanzata dalla Procura della Repubblica, per Paolo Andolina e Jacopo Bindi. Per Marcucci non è stato disposto il divieto di dimora. Nei mesi scorsi la pm Emanuela Pedrotta aveva proposto la sorveglianza speciale sostenendo che l’esperienza maturata in un contesto bellico avrebbe reso gli attivisti torinesi “socialmente pericolosi”. Respinta, sempre dal Tribunale, nel giugno scorso, la medesima richiesta per Davide Grasso e Fabrizio Maniero.

Marcucci, in una lunga diretta su Facebook, ha commentato la decisione del Tribunale: “Non ho nessuna intenzione di rispettare le limitazioni alla mia libertà”, ha detto, citando Nicoletta Dosio, l’attivista No Tav finita in carcere.