Fatti a motore

Coronavirus, in Cina la Byd produce più mascherine che automobili

Il settimo costruttore cinese ne sforna cinque milioni al giorno, più 300 mila flaconi di disinfettante, grazie al lavoro di 1.300 dipendenti: è il primo produttore al mondo. E per il governo cinese la loro qualità è "significamente migliore rispetto a mascherine simili nel settore"

Che il popolo cinese sapesse industriarsi anche nelle situazioni più difficili, è cosa nota. Ma che riuscissero in poco tempo a passare dalla produzione di auto a quella di mascherine, era difficile da immaginare.

Eppure è successo proprio questo. La BYD (acronimo di “Build Your Dreams”, ovvero “costruisci i tuoi sogni”), settimo costruttore automobilistico cinese, in soli tre mesi è diventato il più grande produttore al mondo per l’appunto di mascherine protettive contro il Coronavirus.

La notizia viene dal quotidiano Economic Times of India, che spiega come l’azienda cinese avesse iniziato fin da gennaio a distribuire maschere e gel disinfettante. Con il deflagrare dell’epidemia nella regione di Wuhan, dove tra l’altro si fabbrica il 10% di auto e componentistica di tutta la Cina, l’attività si è intensificata fino a raggiungere picchi inaspettati.

Lo stabilimento di Shenzhen ha raggiunto la piena operatività lo scorso 8 febbraio, ed i suoi dipendenti lavorano a turni su tutto l’arco delle 24 ore, con i macchinari che non si fermano mai. “Siamo stati in grado di produrre in azienda il 90% delle componenti per la produzione delle mascherine”, ha spiegato il direttore generale della presidenza di BYD Sherry Li. Complessivamente, sono impegnate tre divisioni e 1.300 persone, tra ingegneri e tecnici. Il risultato di questo immane sforzo è che, attualmente, la Byd produce 300.000 boccette di disinfettante e cinque milioni di mascherine ogni giorno.

Con un risultato che appare sorprendente: secondo il dipartimento di controllo di qualità del Governo cinese, quelle realizzate dalla Byd sono “significamente migliori rispetto a mascherine simili nel settore”.