Economia

Coronavirus, Ordini professionali di Milano: “Estendere le misure fiscali anche al capoluogo, ci sono ingenti danni economici”

Aziende e professionisti della Lombardia chiedono al governo misure più incisive per i comparti colpiti dall’emergenza coronavirus. Secondo il presidente di Confindustria Lombardia, Marco Bonometti, “il danno economico sarà di gran lunga superiore a quello sanitario” e gli interventi previsti dal decreto varato venerdì sera sono “solo palliativi che non risolvono i problemi. Il governo deve estendere le misure a tutta le aziende della Lombardia”. Intanto gli Ordini professionali territoriali milanesi (dottori commercialisti ed esperti contabili, giornalisti, avvocati, medici, ingegneri, farmacisti, psicologi) hanno scritto al premier Giuseppe Conte per chiedere l’estensione dei provvedimenti fiscali adottati per la zona ‘rossa’ anche alle aree identificate come ‘gialle’ e in particolare alla Città Metropolitana di Milano.

Nella lettera aperta i “rappresentanti di oltre 150.000 professionisti e punto di riferimento nei differenti ambiti della società civile” scrivono che “è di tutta evidenza come le limitazioni imposte, a tutela della salute, sia in ambito territoriale che nel contesto internazionale, stiano provocando ingenti danni a livello economico e notevoli tensioni finanziarie sia per le imprese che per i cittadini”. “Solo a titolo di esempio, in questi giorni negli alberghi milanesi – secondo stime di Federalberghi – l’occupazione delle camere è circa il 20%. Situazione critica anche per i pubblici esercizi che, secondo stime Fipe, in alcune aree registrano un calo nel fatturato con punte fino all’80% fra restrizioni, crollo del flusso turistico e della domanda di consumi alimentari fuori casa”, prosegue il testo dell’appello.

“Per questo motivo chiediamo a Lei ed al Governo, iniziative di immediata applicazione, quali proroga di tutti gli adempimenti fiscali al 30 giugno; sospensione fino al 30 giugno dei termini inerenti gli avvisi bonari, i questionari, le richieste di documenti e in generale di ogni termine in materia fiscale o di riscossione imposto al contribuente; sospensione fino al 30 giugno dei termini per impugnare atti, avvisi, cartelle e in generale ogni termine presente in un documento emesso da una agenzia o ente pubblico; sospensione fino al 30 giugno delle rate dei mutui e dei finanziamenti; sospensione fino al 30 giugno da parte della Direzione Regionale dell’Agenzia delle Entrate e, per quanto di loro competenza degli Enti Locali, di qualsiasi azione esecutiva”. “L‘impatto recessivo di questo evento si inserisce in una fase già di stagnazione economica e rischia, quindi, di trasformarsi in una vera e propria emergenza sociale”, si conclude la lettera. “Urge dunque un intervento deciso ed immediato che attutisca le ripercussioni per le imprese e le famiglie”.