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Harvey Weinstein dichiarato colpevole di aggressione sessuale e stupro. Negata la cauzione: produttore ammanettato in aula

Il processo di fronte alla New York State Supreme Court si era aperto all'inizio di gennaio e si basava sui casi di due donne, mentre i procuratori hanno portato la testimonianza di altre quattro per provare il comportamento predatorio del produttore di Hollywood

Harvey Weinstein è stato dichiarato colpevole di aggressione sessuale e stupro. È questo il verdetto arrivato dopo tre settimane di testimonianze nel processo in cui era imputato il produttore statunitense. A parlare di fronte al giudice e alla giuria popolare si sono succedute le accusatrici che hanno denunciato abusi sessuali tra cui stupri, rapporti orali forzati, palpeggiamenti. I sette giurati e le cinque giurate hanno impiegato cinque giorni per arrivare alla sentenza.

Subito dopo la lettura del verdetto di condanna, il giudice del tribunale newyorkese ha ordinato la detenzione di Weinstein senza possibilità di cauzione. L’avvocato Donna Rotunno ha così chiesto gli arresti domiciliari per il 67enne ex produttore cinematografico, citando “lettere dei medici” curanti e il fatto “che non è stato condannato per le accuse più gravi”. Ma il giudice non ha accolto la richiesta e il produttore è stato ammanettato in aula.

Il giudice ha detto che trasferirà alle autorità carcerarie la richiesta di tenere il detenuto in infermeria fino alla sentenza, fissata per l’11 marzo scorso, in cui verrà annunciata la decisione del giudice sulla pena. In base alle accuse per le quali è stato ritenuto colpevole, Weinstein rischia fino a 25 anni di carcere.

Anche oggi, come per le precedenti udienze, Weinstein è arrivato in aula camminando con un deambulatore. I suoi avvocati dicono che è necessario in conseguenza delle ferite riportate durante un incidente automobilistico avvenuto la scorsa estate. Intanto la sua portavoce ha già annunciato che uno dei legali “si sta già recando alla corte d’appello per presentare il ricorso“.

Il processo di fronte alla New York State Supreme Court, che si era aperto all’inizio di gennaio, a due anni delle inchieste di New York Times e New Yorker che hanno riportato le denunce di decine di donne che accusavano l’allora potentissimo produttore di Hollywood di abusi sessuali, stupro, molestie e in genere di usare il suo potere nel mondo del cinema per approfittarsi delle giovani donne. Sono state almeno cento le donne che hanno accusato Weinstein, che ha 67 anni, ma quelle che sono state presentate ai 12 giurati di New York erano basate sui casi di due donne, mentre i procuratori hanno portato la testimonianza di altre quattro per provare il comportamento predatorio di Weinstein. Uno scandalo, quello che ha coinvolto Weinstein, che portò alla nascita del movimento #MeToo che convinse molte altre donne, ma non solo, a denunciare gli abusi di cui sono state vittime in passato, soprattutto sul posto di lavoro. Sono stati moltissimi gli uomini potenti, in diversi settori, non solo quello dello spettacolo, a essere stati travolti e costretti a lasciare i loro posti di lavori.