Cronaca

Genova, arrestato il comandante del cargo libanese Bana: sospetto traffico di armi

La nave è sotto sequestro dal 3 febbraio nel porto dove era arrivata per caricare auto radiate da trasferire nel Nord Africa. L’inchiesta della procura genovese è partita dalle dichiarazioni di un ufficiale del cargo che ha detto di aver visto cingolati e armi nella stiva sorvegliati da militari turchi. Il marittimo vive ora in una località protetta dopo avere chiesto asilo politico

È stato arrestato il comandante del Bana, il cargo libanese sospettato di essere al centro di un sospetto traffico di armi tra la Turchia e la Libia. In cella è finito Joussef Tartoussi, libanese, 55 anni, con l’accusa di traffico internazionale in concorso con soggetti da identificare e anche con militari turchi. La nave è sotto sequestro dal 3 febbraio nel porto genovese dove era arrivata per caricare auto radiate da trasferire nel Nord Africa. L’inchiesta della procura genovese è partita dalle dichiarazioni di un ufficiale del cargo che ha detto di aver visto cingolati e armi nella stiva sorvegliati da militari turchi. Il marittimo vive ora in una località protetta dopo avere chiesto asilo politico.

L’ufficiale – come riporta l’Ansa – è stato sentito già più volte dagli investigatori della Digos, della polizia di frontiera e della capitaneria di porto, coordinati dai pm della Dda Marco Zocco e Maria Chiara Paolucci. L’uomo ha detto che il cargo avrebbe trasportato mezzi dotati di radar e jeep con cannoni anticarro, ma anche mitra, cannoni e razzi. Il carico degli armamenti, in violazione del cessate il fuoco, sarebbe stato fatto nel porto turco di Mersin con una deviazione non prevista dalla rotta. Il marittimo ha anche svelato che i militari turchi, alcuni forse dei servizi segreti, avrebbero detto all’equipaggio di mentire sulla sosta in Libia: quello scalo, gli sarebbe stato “suggerito”, era dovuto a una avaria. I viaggi del cargo sarebbero stati almeno tre. Il materiale bellico imbarcato nel porto turco sarebbe stato scaricato a Tripoli. Gli inquirenti hanno trovato le tracce del passaggio dei carri armati a bordo della portacontainer.

Sul cargo, per non farsi individuare, era stato scoperto, sarebbe stato spento il sistema radar rendendo l’imbarcazione una “nave fantasma”. Per questo gli inquirenti avevano sequestrato subito la scatola nera e tutta la strumentazione elettronica per ricostruire con esattezza gli spostamenti. Lo scorso 30 gennaio la Bana era stata intercettata dalla Marina militare francese che aveva confermato come la nave fosse scortata da due fregate turche. Il presidente francese Emmanuel Macron aveva accusato il leader turco Erdogan di aver violato l’embargo. Media vicini al generale Haftar avevano sostenuto che quegli armamenti erano destinati ad al Sarraj.