Cronaca

Coronavirus, un convegno aziendale al Grand Hyatt di Singapore dietro almeno dieci casi di contagio tra Europa e Sud-est asiatico

Al meeting organizzato dalla britannica Servomex hanno partecipato 109 dipendenti del gruppo, tra cui 94 stranieri. Uno arrivava dalla città di Wuhan. In quell'hotel c'era anche l'uomo di Brighton che, prima di tornare a casa, ha trascorso qualche giorno in un resort sulle Alpi francesi, contagiando un gruppo di connazionali

Almeno tre cittadini europei e sette asiatici contagiati. A collegare i casi di coronavirus accertati in Francia, Spagna, Gran Bretagna, Malesia e Corea del Sud è un filo rosso che parte dal meeting organizzato all’hotel Grand Hyatt di Singapore dalla britannica Servomex. Una due giorni, dal 20 al 22 gennaio, a cui hanno partecipato 109 dipendenti del gruppo, tra cui 94 stranieri. Uno arrivava dalla città di Wuhan, epicentro dell’epidemia. In quell’hotel c’era anche l’uomo di Brighton che, prima di tornare a casa, avrebbe trascorso qualche giorno in un resort sulle Alpi francesi, contagiando un gruppo di connazionali. Ora quella convention aziendale preoccupa l’Organizzazione mondiale della sanità, che, in collegamento con i ministeri della Salute, sta tentando di rintracciare i partecipanti.

Il sito del quotidiano di Singapore Straits Times, che segue passo passo il caso, ha dato notizie che un 27enne locale che ha partecipato al meeting è stato trovato positivo al virus il 6 febbraio. In seguito la Malesia ha annunciato che un suo cittadino 42enne, presente al Grand Hyatt, è stato contagiato. Idem per un 38enne e un 36enne sudcoreani.

E ha il virus anche l’uomo inglese che, finito il meeting, ha trascorso i giorni dal 24 al 28 gennaio in uno chalet dell’Alta Savoia. Già cinque persone, sulle 11 che hanno soggiornato lì nello stesso periodo, sono state trovate positive: tra loro anche un bambino di nove anni. I due fratelli per ora non hanno sintomi, ma il periodo di incubazione non si è concluso. Il cittadino britannico, tornato a casa, si è messo in isolamento e si è poi fatto portare in ospedale, dove è risultato positivo ai test. Il primo ministro francese Edouard Philippe ha contattato i ministeri della Salute dei Paesi coinvolti ed è stato aperto un numero verde a cui può rivolgersi chi è stato in contatto con i britannici ricoverati.