Cronaca

Coronavirus, il ministro della Salute Roberto Speranza: “Gestito come colera e peste”

In una informativa urgente alla Camera sono stati elencati anche i numeri relativi alla diffusione del virus nato in Cina e che si sta espandendo in tutti continenti

L’emergenza da Coronavirus, che ha provocato 17o morti e migliaia di contagi, “pur essendo classificata come di pericolosità di tipo B, come nel caso della Sars, viene gestita come virus di tipo A, equivalente a colera e peste“. Il ministro della Salute Roberto Speranza nell’informativa urgente alla Camera elenca anche i numeri relativi alla diffusione del virus nato in Cina e che si sta espandendo in tutti continenti.

“Sono 7.711 i contagi da Coronavirus complessivamente accertati secondo i dati riportati stamani nonché 9.239 casi sospetti e 170 i decessi correlati – spiega il ministro – L’Organizzazione mondiale della sanità (Oms), dopo lunghe discussioni, con punti di vista divergenti, e tenendo conto delle misure intraprese dalla Cina, ha ritenuto di riunirsi oggi” per valutare la dichiarazione di emergenza di sanità pubblica di rilevanza internazionale e “di fornire nel frattempo indicazioni. Ieri – ha ricordato Speranza – è stata annunciata una nuova riunione alle 13”, intanto “assicuro che il ministero della Salute italiano con il supporto delle istituzioni nazionali e internazionali segue costantemente gli sviluppi e monitora con la massima attenzione possibile” la situazione, anche relativamente a “possibili casi sospetti” di infezione.

Intanto c’è attesa per l’annunciato rientro su base volontaria degli italiani che si trovano a Wuhan, la città focolaio. “Qualche ritardo nei rimpatri ci può essere, come avvenuto anche per la Francia, ma stiamo facendo tutto il possibile, i nostri connazionali stanno bene, non hanno sviluppato la malattia – ha spiegato Stefano Verrecchia, capo dell’Unità di crisi della Farnesina, ad Agorà su Rai3 – Dei 70 italiani nell’area di Wuhan in una sessantina hanno scelto di rientrare”. Si stanno valutando cosa fare con il rientro: dal luogo per una eventuale quarantena e non è esclusa l’ipotesi di utilizzare una struttura militare.