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Mario Salieri: “Sesso ascellare? Sì, nel settore si chiama termometro. Nei miei film ci sono diverse scene”

Intervistato da Giuseppe Cruciani a La Zanzara, il regista di capolavori come Concetta Licata e Il Confessionale ha spiegato in diretta come si esplica l’oramai universale “sesso ascellare”

Sesso ascellare? Sì, nel settore si chiama termometro”. Sulla tendenza sessuale del momento non poteva che intervenire uno dei maestri del porno, Mario Salieri. Intervistato da Giuseppe Cruciani a La Zanzara, il regista di capolavori come Concetta Licata e Il Confessionale ha spiegato in diretta come si esplica l’oramai universale “sesso ascellare”: “Noi lo chiamiamo il termometro. Come quando si misura la febbre, solo che si mette il pene sotto l’ascella”. Salieri ha spiegato che quello che abbiamo raccontato come una tendenza del momento, una modalità di accoppiamento e di espletamento dell’atto sessuale come decine di altri, nel mondo del porno esiste dalla notte dei tempi. “Faccio film dal 1983 – ha spiegato Salieri – e questo tipo di pratica l’ho proposta in molte mie pellicole del passato, e non solo in quelle recenti”. Poi l’affondo al re Quentin: “Non sono Tarantino ma probabilmente Tarantino, messo alla prova del cinema a luci rosse, sarebbe una pippa. E’ una questione di genere, ed ognuno ha la sua specializzazione”.

Salieri ha poi ricordato che nel suo ultimo film, Faccetta Nera, costato 35mila euro, e girato in locali privati a Nola in provincia di Napoli, ci sono diverse sequenze di sesso ascellare: “Lo praticano Roberta Gemma, e un’altra attrice molto bella che si chiama Viky Brown. Il sesso ascellare lo fa il protagonista del film: il ragazzino alle prime armi con il fascismo che mette le corna al gerarca fascista”. Infine Salieri ha ricordato la difficoltà di girare scene di sesso ascellare, e di girare porno in generale: “Le difficoltà sono enormi. Perché riuscire a restituire delle emozioni erotiche in una scena di film per adulti, che di per sé è noiosissima, perché racchiude una serie di posizioni ginniche assolutamente noiose e non è semplice come apparirebbe ad una prima distratta osservazione”.