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Malta, l’avvocato Robert Abela è il nuovo premier: sostituisce Muscat coinvolto nell’inchiesta sull’omicidio di Caruana Galizia

L'ex premier Muscat era stato costretto a dare le dimissioni dal suo incarico lo scorso primo dicembre quando sull'Isola erano scoppiate proteste di piazza e polemiche per il coinvolgimento di parte del suo esecutivo nello scandalo per l'assassinio di Caruana Galizia, con l'accusa di interferenze nelle indagini

L’avvocato 42enne Robert Abela è stato eletto leader del Partito laburista maltese ed è diventato così automaticamente anche primo ministro di Malta, dopo le dimissioni di Joseph Muscat, accusato di interferenze nelle indagini sull’omicidio di Daphne Caruana Galizia, la giornalista investigativa uccisa a 53 anni in un attentato il 16 ottobre del 2017 a Bidnija, nel nord dell’Isola.

Figlio dell’ex presidente George e visto come outsider, incarnazione della continuità col suo predecessore, Abela è stato scelto dalla maggioranza dei 17.500 elettori laburisti – che hanno votato per la prima volta direttamente il loro leader – per la sua promessa di continuare “con le ricette vincenti” di Muscat. E’ stato preferito al chirurgo 52enne Chris Fearne, vicepremier uscente. Abela, attivista di lunga data del Partito laburista, è diventato membro del parlamento maltese solo durante le ultime elezioni legislative del 2017, convocate in anticipo da Muscat e vinte a mani basse dal suo partito nonostante un’ondata di scandali che hanno scosso il suo entourage. Abela subentra per soli due anni e mezzo in carica, fino al settembre 2022.

L’ex premier Muscat era stato costretto a dare le dimissioni dal suo incarico lo scorso primo dicembre quando sull’Isola erano scoppiate proteste di piazza e polemiche per il coinvolgimento di parte del suo esecutivo nello scandalo per l’assassinio di Caruana Galizia: nel mirino degli inquirenti sono finiti infatti il capo di gabinetto dell’esecutivo, Keith Schembri, e i ministri del turismo, Kondrad Mizzi, e dell’Economia, Chris Cardona, per i loro rapporti con il presunto mandante, l’imprenditore Fenech.