Musica

Boogie Spiders, la loro musica è un atto d’amore al lato più crudo e selvaggio del rock’n’roll

La musica dei Boogie Spiders è un grande atto d’amore verso il rock’n’roll e il suo lato più crudo, primordiale e selvaggio. Possiamo dire, senza timore di smentita, che sono davvero poche in Italia le band mosse dallo stesso spirito, dalla stessa (in)sana attitudine: suonare rock’n’roll cialtrone e “ignorante”, divertirsi e divertire, senza prendersi mai sul serio e rifuggendo da sterili intellettualismi.

I Boogie Spiders nascono a Milano sul finire del 2010, facendo incontrare tre personalità che già da anni mettono a ferro e fuoco l’underground locale: Fabio Federico Gallarati (voce e chitarra, ex R.U.N.I.), Fabrizio Rota (basso e voce) e Stefano Mornata (batteria, ex Shandon). Essenzialmente sono una live band e in questa dimensione esprimono il meglio di sé stessi. Iniziano la loro attività “on the road” nel 2011, in tour che li vedono impegnati anche all’estero a supporto di artisti del calibro di Fuzztones, Fleshtones, Gories, Stems, “Demons”, Andre Williams, Reverend Beat Man.

Il primo album, Fuzz Your Soul! (Atelier Sonique, 2012), definisce le coordinate del power trio milanese: uno scatenato, esplosivo, sgangherato e deviato garage-punk-rock’n’roll, venato di blues, noise e psychobilly, suonato con un gusto trash e un approccio ai limiti della bassa fedeltà. Registrato interamente dal vivo, contiene 14 brani di sporco, grezzissimo rock’n’roll, che fanno rivivere lo spirito dei Sonics, degli Stooges, dei Cramps e dei Gories.

Il suono si irrobustisce e vira verso l’incendiario garage-soul-punk dei Dirtbombs nel successivo Thanks A Lot! (Atelier Sonique, 2014). Tornano al suono scarno e primitivo degli esordi nel terzo lavoro, People And Other Monsters (Autoprodotto, 2017), che vede l’ingresso al basso di Silvia Zanin, al posto di Fabrizio Rota.

Il nuovo Inner Gold (Duff Records, 2019) rappresenta, per chi scrive, la quadratura del cerchio. Registrato in presa diretta, l’album suona meno urticante e “disturbante” rispetto ai precedenti lavori; per certi versi è più morbido e levigato negli arrangiamenti, con 13 brani, comunque, sempre diretti ed essenziali, che non ci risparmiano la consueta dose di energia, sudore e una propensione al divertimento più sfrenato.

Non inventano nulla i Boogie Spiders, ma il loro rock’n’roll e il modo in cui vengono mescolati di volta in volta i suoi ingredienti suonano sempre irresistibilmente eccitanti.

Foto gentilmente concesse dalla band e da Tommaso Donghi