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TikTok, l’esercito degli Usa vieta ai militari l’utilizzo del social cinese: “È una cyberminaccia”

L'applicazione è ora sotto indagine per cercare di verificare se il governo cinese possa raccogliere i dati degli utenti dell’applicazione o esercitare un controllo sui contenuti pubblicati. Intanto la diffusione dell'app tra i giovani non si arresta: negli Stati Uniti il 60% dei 26,5 milioni di utenti attivi mensilmente ha un’età compresa tra i 16 e i 24 anni

TikTok è off limits per i militari americani. Per l’esercito statunitense l’applicazione cinese è “da considerarsi una cyberminaccia“. Lo riferisce il tenente colonnello Robin Ochoa, portavoce dello Us Army, al sito Military.com, in cui spiega che l’utilizzo di TikTok, popolarissimo tra i giovani in tutto il mondo, è vietato sugli smartphone forniti dal governo. Un vero contrordine se si considera che un paio di mesi fa, TikTok è stato tra i social usati dall’Esercito americano per reclutare i ragazzi della Generazione Z. Questo fino a quando il Dipartimento della Marina che quello della Difesa hanno lanciato un allarme sull’app: TikTok, che negli Usa sta conoscendo una diffusione simile al boom di Facebook tanto che la rivista Time l’ha inserita tra le dieci tecnologie dell’ultimo decennio, è ora sotto indagine da parte del Comitato che si occupa di analizzare le implicazioni, in termini di sicurezza nazionale, degli investimenti esteri negli Usa. Per gli Stati Uniti il pericolo è reale: l’obiettivo dell’indagine è quello di appurare se il governo cinese tramite l’applicazione possa raccogliere i dati degli utenti dell’applicazione o esercitare un controllo sui contenuti pubblicati. Un rischio da evitare per l’esercito americano che ne ha così vietato l’utilizzo.

Non sarebbe, tuttavia, la prima volta che TikTok finisce sotto i riflettori negli Stati Uniti: nelle settimane scorse la chat ha evitato, raggiungendo un accordo con le autorità statunitense, di finire in tribunale con l’accusa di raccogliere i dati di utenti con meno di 13 anni senza il consenso dei loro genitori. Vicenda che, tuttavia, non ha arrestato la diffusione di TikTok, lanciata nel 2017 dopo che la società ByteDance ha acquistato Musical.ly, altra app amata dagli adolescenti, che permetteva di produrre video musicali in playback. Così dall’unione delle due è nata un’applicazione a metà tra un social e una piattaforma video.

Il successo dell’applicazione arriva in poco tempo: secondo la società di analisi Sensor Tower, la chat è stata scaricata un miliardo e mezzo di volte dai negozi digitali. Negli Stati Uniti il 60% dei 26,5 milioni di utenti attivi mensilmente ha un’età compresa tra i 16 e i 24 anni. Ed è presente in oltre 150 Paesi, tradotta in 75 lingue: in Italia sulla chat si pubblicano in media 236 video al minuto. Ma c’è di più: per aumentare il suo bacino di utenti più giovani, la società ha lanciato uno suo smartphone in Cina e un servizio di musica in streaming in India e in Indonesia a costi bassi. A conferma della sua fase espansiva, TikTok sarebbe anche in cerca di un quartier generale globale fuori dalla Cina, tra le sedi considerate ci sarebbero Londra, Dublino e Singapore.