Politica

Nicoletta Dosio in carcere. M5s Torino, No Tav e il dem Morassut: “Misura senza senso”. Pg: “Critiche infondate, applicate le norme”

La storica militante del movimento contro l'Alta velocità è stata arrestata nelle scorse ore dopo aver rifiutato le misure alternative. E' stata condannata dopo aver partecipato a una manifestazione del 2012, durante la quale circa 200 persone aprirono un varco al casello di Avigliana sull’autostrada Torino-Bardonecchia per far passare le auto senza pagare

L’arresto di Nicoletta Dosio, storica militante No Tav, avvenuto la sera del 30 dicembre ha provocato numerose polemiche nel mondo politico e non solo. La 73enne è uno dei volti più noti del movimento contro la costruzione dell’Alta velocità: è stata condannata a novembre scorso a un anno di reclusione per violenza privata e interruzione di pubblico servizio per aver partecipato a un blocco autostradale il 3 marzo 2012 e ha deciso di non chiedere misure alternative. Per circa due ore, al momento dell’arresto, i militanti No Tav hanno protestato davanti alla sua casa a Bussoleno in val di Susa. In segno di protesta oggi hanno organizzato vari presidi davanti al carcere delle Vallette, alla prefettura di Milano e a Bologna. Contro la “misura sproporzionata”, si sono espressi i 5 stelle di Torino e la deputata piemontese Jessica Costanzo. Ma anche il sottosegretario all’Ambiente del Pd Roberto Morassut che l’ha definita “misura senza senso”. Dosio è stata condannata per aver partecipato a una manifestazione del 2012 contro la società Sitaf che forniva supporto per la costruzione dell’Alta velocità: in quell’occasione circa 300 militanti No Tav andarono al casello di Avigliana sull’autostrada Torino-Bardonecchia e aprirono due varchi per far passare gli automobilisti senza pagare.

Secondo il procuratore generale del Piemonte, che ha emesso personalmente il provvedimento di “revoca della sospensione dell’esecuzione della pena” nei confronti della Dosio, “le critiche sono legittime”, ma le ritiene “infondate e inappropriate”: “La signora Dosio ha avuto molte possibilità di scelta, decisioni, esclusivamente sue, che, come per ogni altro condannato in situazione simile, le avrebbe consentito di non espiare la pena in carcere”. Dopo la sospensione dell’ordine di esecuzione, la professoressa ha avuto trenta giorni per chiedere una delle misure alternative previste dall’ordinamento. “Non lo ha fatto; anzi, ha pubblicamente ‘proclamato’ di non avere alcuna intenzione di presentare istanze”. L’arresto, ha aggiunto, è stato effettuato applicando “con rigore le norme che ci sono date e che sono presidio di legalità e di imparzialità”. E ha chiuso: “Nessuno, neppure penso, e spero, i cittadini vorrebbero vedere introdotte norme di salvaguardia, di esenzione da responsabilità o conseguenze, in palese violazione del principio costituzionale di eguaglianza davanti alla legge, allo Stato, alla collettività”.

Contro la misura è intervenuta la capogruppo del M5s a Torino Valentina Sganga: “Siamo al fianco di Nicoletta Dosio e chiediamo il suo rilascio”, ha scritto su Facebook poche ore dopo l’arresto. “Lo abbiamo sempre detto che la battaglia contro il Tav non è finita e quanto sta accadendo ce lo ricorda chiaramente. Questa sera il coro che parte dalla Valsusa e da Torino arriva in tutta Italia dev’essere ancora più forte: ora e sempre No Tav. Qualche anno fa Nicoletta, insieme a tanti altri No Tav, ha occupato simbolicamente l’autostrada Torino-Bardonecchia per far sentire la voce di chi non vuole l’alta velocità. Da allora non ha rispettato l’obbligo di dimora e quando, per l’azione in autostrada, ha subito una condanna definitiva ha fatto sapere che non avrebbe chiesto i privilegi che la sua età le assicura. Tanti attivisti contro la Torino-Lione sono colpiti dai provvedimenti di repressione del dissenso, e Nicoletta sta raccontando a tutti con questa sua scelta quanto tutto ciò sia ingiusto”. In linea con i colleghi eletti in Comune si è espressa anche la deputata piemontese Jessica Costanza: “Un arresto che ci lascia delusi“, ha commentato oggi. “Credo nella magistratura e nella sua indipendenza ma credo allo stesso tempo che nei confronti di una 73enne che lotta per il proprio territorio si possa tenere un atteggiamento meno rigido. Solidarietà a Nicoletta, mi auguro che possa tornare rapidamente in libertà. Questo episodio contribuirà a fare di lei un’eroina moderna, come avvenuto in tutti i casi nella Storia in cui i difensori del popolo sono stati vittime di arresti ingiusti”.

Ieri sera, poco dopo l’arresto, ha parlato anche il sottosegretario dem all’Ambiente Roberto Morassut: “Non condivido nulla del movimento No Tav, ma le proteste anche scomode e con le quali non si è d’accordo non vanno ignorate. Trovo sproporzionato l’arresto di Nicoletta Dosio. Credo sia una misura sbagliata e senza senso, frutto di un meccanismo burocratico che prescinde dalla concretezza delle cose”.