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Popolare di Bari, serve ricapitalizzazione da 1,4 miliardi. Il Fondo interbancario approva stanziamento immediato di 310 milioni

Il buco è più grande del previsto. Il Fondo finanziato dagli altri istituti si impegna a concorrere per un importo fino a 700 milioni, l'altra metà la metterà lo Stato. Il governo ha rifinanziato con 900 milioni il Mediocredito centrale, che però con quei soldi dovrebbe anche diventare fulcro di una "banca di investimento per il Mezzogiorno"

E’ superiore al previsto il fabbisogno di capitale della Banca Popolare di Bari. All’istituto, commissariato da Bankitalia il 13 dicembre e per cui il governo ha messo in campo un piano di salvataggio che comprende un corposo intervento pubblico, serve un rafforzamento patrimoniale da 1,4 miliardi. La cifra emerge dal comunicato del Fondo interbancario di tutela dei depositi, chiamato a contribuire al piano, che lunedì pomeriggio ha approvato all’unanimità un primo stanziamento immediato di 310 milioni di euro sulla base della richiesta avanzata dai Commissari straordinari il 27 dicembre.

L’intervento per la Popolare, si legge nella nota, prevede “un ampio progetto di rafforzamento patrimoniale di 1,4 miliardi euro, da realizzare nei prossimi mesi”. Il Fondo, finanziato da tutti gli istituti, assume “l’impegno a concorrere alla complessiva operazione di rafforzamento patrimoniale per l’importo massimo di 700 milioni“. Lo Stato dovrà quindi mettercene altri 700, bruciando così la maggior parte dei 900 milioni girati al Mediocredito centrale che stando agli auspici del governo dovrebbe usare quei soldi anche per altre aggregazioni, diventando fulcro di una “banca di investimento per il Mezzogiorno“.