Musica

Tom Waits compie 70 anni. Il delirio immaginifico di un grande artista in nove punti

Tom Waits ha compiuto proprio in questi giorni, il 7 dicembre, 70 anni. Diciamolo subito: a guardarlo in faccia gliene daresti qualcuno di più, a differenza della sua musica, capace invece di invecchiare benissimo. Proprio la musica è il viatico ideale per iniziare a raccontarlo; un percorso artistico irreprensibile, scaturito dentro venti dischi di studio, pronti a testimoniare l’incommensurabile bellezza della sua arte.

Provo a ricostruirne le gesta attraverso i consueti nove punti.

a. Waits è un artista libero, “fa e disfa” come gli pare e piace, affrancandosi dalle rigide consuetudini del business. Le case discografiche se lo sono a lungo conteso, elemosinando dischi e contratti da lui firmati ma con l’inchiostro “simpatico”; un album di Tom Waits non è mai figlio delle regole e soprattutto delle scadenze. Nel 2002 ne ha concepiti due in un sol botto (Alice e Blood Money per Anti-) e, dopo aver dato alle stampe Real Gone (Anti-) nel 2004, per rinascere ha aspettato il lento digradare dell’autunno 2011; Bad as me (Anti-), a oggi, rimane l’ultimo album di inediti. Prendere o lasciare: i compromessi – come risaputo – non abitano da queste parti.

b. Ha inciso Swordfishtrombones nel 1983, distribuito per Island/Universal. Un disco epocale e che dovrebbe fare bella mostra di sé sugli scaffali della nostra cameretta, possibilmente in vinile. Se non lo conoscete è grave, ma a tutto c’è rimedio. Sollevate il ciuffo, tirate fuori la carta di credito e compratelo. Ancora oggi, ascoltandolo, diviene chiaro quanto il passato sia un assioma e quanto lo sia pure il futuro! A contare è soltanto il presente; sentitelo in totale relax, magari con un buon bicchiere di vino a corredo: entrerete in una bolla temporale da cui farete fatica a uscire.

c. Non esiste un brutto disco di Tom Waits; la magia è intonsa, circolare, torna pedissequamente, scolpita nella memoria da composizioni il cui stile pare impossibile da circoscrivere e al contempo immediatamente riconoscibile. Il musicista, sovente, dice di cavalcare realtà e immaginazione: “La mia realtà ha bisogno dell’immaginazione come una lampadina ha bisogno della presa – la mia immaginazione ha bisogno della realtà come un cieco ha bisogno del suo bastone”. Il delirio immaginifico di Tom è sfacciatamente riscontrabile nella coerenza di una carriera che nemmeno Bob Dylan potrebbe rivendicare. Mettetevelo in testa.

d. I debiti di gioco, il magnetismo animale, abbinato all’indifferenza per le opinioni altrui, la ricca collezione di armi da fuoco, le follie dello shopping. E ancora i lifting, gli arresti per droga e le centinaia di stanze della sua casa. Senza dimenticare i paradisi fiscali che lo accolgono e nemmeno le pisciate in pubblico che lo caratterizzano. Persona e artista spesso si confondono, nutrendosi l’uno dell’altro. Almeno questo dice di se nell’auto-intervista realizzata nel 2008.

Ma per scoprirlo veramente concentratevi sulle liriche dei testi: “Sei la punta della lancia, il chiodo della croce, la mosca nella mia birra, la chiave che ho perso – e ancora – Io sono il cappello sul letto, il sangue sul pavimento, sono la nave che non vuol saperne di affondare e tu sei cattivo come lo sono io, dici che non va bene ma per me basta, eccome”. Così canta in Bad As Me, primo singolo estratto dell’ultimo disco.

e. Prendano coraggio coloro che della sua poetica ne hanno fatto uno stile di vita; alzino al cielo quell’ultimo bicchiere; “le sbronze vigliacche”, consumatesi al bancone di un bar, alle prime luci del mattino, “fanno” tanto Tom Waits. Ascoltatelo e lasciatevi trasportare dentro i territori sconfinati della passione. Ma ricordatevi che, in quegli stessi meandri, oltre all’amore, alberga suadente il suo contrario: l’odio. Tom ha ragione quando dice che in fondo “siamo tutti cattivi”; lo siamo almeno quanto lui.

f. Volete sapere quali sono le nove cose più interessanti trovate nei posti più impensabili da Tom? Scopriamole:

1. La vera bellezza: macchie d’olio lasciate dalle macchine nel parcheggio.

2. I sedili degli sciuscià in Brasile, che somigliano a veri e propri troni anche se fatti con scarti di legno.

3. Una dentiera nella vetrina di un prestasoldi a Reno, nel Nevada.

4. L’acustica favolosa in una prigione.

5. Una cena fantastica nell’aeroporto di Tulsa, Oklahoma.

6. L’elevata densità di negozi di souvenir a Fatima, in Portogallo.

7. Una folla di immigrati messicani nel posto più impensato: a un concerto di Morrissey.

8. La povertà più abbietta: a Washington.

9. Il sonno migliore mai goduto: in un torrente secco in Arizona.

Ce ne sarebbero altre da lui dichiarate, ma il blog prevede soltanto “nove cose” di tutto.

g. Nel corso della sua lunga carriera non si è limitato a suonare e cantare, ma si è cimentato anche nell’arte della recitazione. Sono diversi i ruoli cinematografici interpretati. Lo ricordiamo, così su due piedi, in The Cotton Club di Francis Ford Coppola (1984), sebbene a tutti piaccia probabilmente ricordarlo nel ruolo forse a lui più congeniale; ricordate Zack in Daunbailò di Jim Jarmush (1986)? Ma torna alla mente anche il cameo del veterano disabile ne La Leggenda del Re Pescatore di Terry Gilliam (1991): “Capisci amico, quel tipo ha pisciato sul muro di una libreria. E quando qualcuno piscia contro il muro di una libreria, significa anarchia”. Epocale.

h. Tom Waits è un tipo assai curioso. Vorreste sapere quali sono le nove questioni per cui ancora oggi non riesce a darsi pace? Vediamole:

1. Le pallottole sanno a chi sono destinate?

2. C’è uno scarico in fondo all’oceano?

3. Che cosa dicono i fantini ai cavalli?

4. Che cosa direbbe un giornale all’idea di diventare cartapesta?

5. Come si sente un albero lungo un’autostrada?

6. Quand’è che il mondo si incazza e ci gratta via dalla sua schiena?

7. Gli umani finiranno per sposare i robot?

8. Il diamante è solo un pezzo di carbone molto, ma molto paziente?

9. Davvero Ella Fitzgerald è riuscita a rompere un bicchiere con la voce?

i. Dal folk al jazz, dal blues al rock, dalla musica rumorista al valzer. Pensate a un genere; probabilmente Tom Waits l’ha suonato. Sarà dunque difficile affermare che non sia di vostro gusto. Attingete alla sua discografia a piccole dosi, ma con decisione; un giorno capirete di non poterne più fare a meno. Vi lascio qui sotto le consuete nove canzoni. Vista la ricchezza policroma del catalogo non è stato semplice selezionarne nove. Potreste lasciare qui sotto le vostre, in modo tale da implementare questa piccola playlist. Buon ascolto!

9 canzoni 9 … di Tom Waits