Società

A Porto Recanati i bambini hanno tentato di strappare la loro piazza alle auto

Una piazza pedonale, disegni e giochi dipinti per terra; i bambini che giocavano, saltavano, ballavano. Questa estate ci capitai per caso e la ammirai con stupore. La piazza delle Rimembranze, a Porto Recanati, era un gioiello di semplicità e bellezza. Ma come spesso succede, le cose troppo belle non durano. Soprattutto se circondate da una società auto-centrica e adulto-centrica che rivendica avidamente i propri spazi.

L’estate è finita e le auto sono tornate. Così ha deciso il Comune. Sono tornate a mettere le ruote dove i bambini mettevano i piedi, a imbrattare di olio i disegni dipinti con tanta cura. Applaudono i commercianti, che (mal comune in buona parte dell’Italia) continuano senza dati, senza prove, senza buon senso, a sostenere che le zone pedonali allontanano i clienti. Un’altra delle motivazioni portate a favore della “spedonalizzazione” della piazza è che i bambini in autunno, in inverno e in primavera non ci sono. Spariscono. Vanno in letargo? Quasi: rinchiusi nelle scuole, nelle case, nelle palestre, davanti la tv o davanti ai videogiochi. Non c’è alcun bisogno che stiano a correre nelle piazze, sottraendo spazio alle auto e ai loro indaffarati proprietari.

La terza motivazione è ancora più buffa: motivi di sicurezza. Ebbene sì, sembra infatti che nella piazzetta di sera si aggirassero tipi loschi e che si sedessero addirittura sulle panchine. Seguendo questa logica, bisogna dedurre che le auto posteggiate abbiano un sicuro effetto di deterrenza sullo spaccio, che gli spacciatori non possano spacciare dentro o intorno le auto, e i parcheggi siano i luoghi più sicuri al mondo. A quanto pare, quindi, per portare pace e sicurezza in un quartiere bisogna sommergerlo di auto.

D’altra parte, non molti mesi fa, Gianluca Vinci, deputato e segretario per l’Emilia della Lega, a Reggio Emilia sosteneva: “Lo spacciatore va a piedi o in bicicletta, la brava gente di solito usa l’automobile”. È difficile stabilire se tutte queste motivazioni siano più ridicole o tristi, banali o vergognose, e se è meglio ridere o infuriarsi. Le mamme di Porto Recanati si sono ribellate. Sabato scorso hanno fatto un flashmob ri-occupando la piazza con i loro bambini. E speriamo che vadano avanti, per liberare dalle ruote la bellezza disegnata a terra, per ridare spazio al gioco dei loro bambini.

Perché i bambini non esistono solo se turisti e solo d’estate; i bambini esistono ogni mese dell’anno e, come dice Francesco Tonucci – pedagogista del Cnr – “sono indicatori del benessere della città. Se una città è a misura dei bambini, è a misura di tutti”. I bambini non vanno relegati in ghetti e recinti, in gabbie dorate, che siano la casa, la scuola o la palestra, il parco o il babyparking (che orribile nome, purtroppo molto adatto ai tempi!). I bambini devono poter attraversare la città a piedi o in bici, pian piano anche da soli.

La presenza dei bambini restituirà bellezza, sicurezza e vivibilità alla città. Ma per fare questo occorre togliere spazio alle auto: vanno rese pedonali le strade davanti alle scuole, vanno ridotti i posti auto (come dimostrano varie ricerche e come afferma anche The Economist, i parcheggi sono attrattori di traffico e ogni posto auto in più è un’auto in più che cercherà di raggiugerlo), vanno pedonalizzate le piazze, vanno liberati i cortili. Il mondo è pieno di esempi positivi, non bisogna inventarsi nulla: basta prendere il treno, visitare e copiare. Da Zurigo a Vauban (Friburgo), da Copenaghen a Oslo a Pontevedra.

Da noi tanti amministratori, per non togliere spazio alle auto, continuano a dire: “i bambini devono imparare a convivere con le auto”. No, allo stato attuale i bambini stanno solo cercando di sopravvivere alle auto. E spesso non ci riescono, visto che gli incidenti stradali sono il primo motivo di morte dei bambini dai 5 ai 14 anni, in Europa.

È stato da poco reso obbligatorio il seggiolino antiabbandono: come se fosse normale, per una società frettolosa, stressata e adultocentrica, dimenticarsi un bimbo così come si dimentica un pacco. Eppure non si fa nulla per ridare lo spazio negato ai bambini, lo spazio per crescere, vivere, giocare, camminare e pedalare.

La prossima settimana è la settimana dedicata ai diritti dei bambini: che la piazza delle Rimembranze sia dedicata al gioco dei più piccoli, che il comune di PortoRecanati ci ripensi. Che ogni comune, piccolo e grande, tolga spazio alle auto e dia più diritti ai bambini. Staremo tutti meglio.