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Israele, missili contro 2 capi della Jihad a Gaza e Damasco. Hamas: “Risposta senza limiti”. Idf invia blindati e fanteria a ridosso della Striscia

Il raid della Israel Defense Force, fanno sapere fonti mediche locali, hanno causato la morte di cinque persone e il ferimento di altre 30. Dalle prime ore della giornata, ha riferito la radio militare, sono stati circa 200 i razzi sparati da Gaza verso Israele

Baha Abu Al Ata, leader della Jihad islamica palestinese, è stato ucciso nella notte in un raid condotto da Israele su Gaza City ed i gruppi di militanti palestinesi hanno reagito lanciando numerosi razzi dalla Striscia di Gaza contro lo Stato ebraico, intercettati dal sistema di difesa antimissile Iron Dome. Il 42enne capo del braccio armato della Jihad, le Brigate al-Quds, e sua moglie sono stati uccisi in un attacco aereo contro la loro abitazione a Shejaiya, nella parte est della città. “Abbiamo appena colpito il comandante a Gaza della Jihad, Baha Abu Al Ata – hanno annunciato su Twitter le Forze di difesa israeliane – che era direttamente responsabile di centinaia di attacchi terroristici contro civili e soldati israeliani. Il prossimo attacco è imminente”.

Il raid israeliano, fanno sapere fonti mediche locali, hanno causato la morte di cinque persone e il ferimento di altre 30: oltre ad Al Ata e alla moglie hanno perso la vita tre miliziani, in apparenza tutti della Jihad islamica: Mohammed Hamoda (20 anni), Zaki Ghanama (25) ed Ibrahim Dabbous, di 26 anni.

La Idf hanno anche mostrato una foto con l’immagine della casa colpita: “Questo è l’edificio che abbiamo colpito in modo chirurgico nella notte per sventare una minaccia imminente del comandante della Jihad Baha Abu Al Ata”. In un comunicato l’Esercito ha poi precisato che l’attacco è stato approvato dal premier israeliano Benjamin Netanyahu. “La Jihad islamica a Gaza sta sparando razzi in modo indiscriminato contro i civili in Israele, li difenderemo”, hanno detto le Idf. Secondo il ministero della Sanità di Gaza, nel raid israeliano sarebbero rimasti feriti anche due palestinesi che si trovavano nell’area.

Dalle prime ore della giornata, ha riferito la radio militare, sono stati circa 200 i razzi sparati da Gaza verso Israele. Gli apparati di emergenza israeliani aggiungono che in Israele i feriti sono 39, quasi tutti in condizioni non gravi. Israele sta rafforzando le proprie forze dislocate attorno alla Striscia. Secondo il sito Walla vengono inoltrate al confine unità di mezzi blindati, unità di fanteria e anche ufficiali della riserva. Walla aggiunge che, mentre proseguono da Gaza i lanci di razzi verso Israele, cresce la necessità di proteggere le località israeliane di frontiera da possibili infiltrazioni di commando palestinesi.

La Jihad islamica palestinese ha anche dato notizia di un raid nella notte su Damasco, contro l’abitazione di Akram al-Ajouri, uno dei leader del gruppo. L’uomo è sopravvissuto, mentre sono morti il figlio ed una guardia del corpo, riferisce la jihad, secondo quanto si legge sul Times of Israel. Secondo le autorità siriane, la difesa antiaerea di Damasco ha sparato contro “un obiettivo ostile” durante il raid contro un edificio nell’area di Mezzeh, situato nei pressi dell’ambasciata libanese.

Le Brigate al-Quds, braccio armato della Jihad Islamica palestinese, minacciano una “risposta senza limiti“. “Annunciamo la mobilitazione generale dei nostri combattenti e delle nostre unità e comunichiamo che la risposta a questo crimine non avrà limiti e sarà pari all’entità del crimine che il nemico ha commesso”, afferma una nota. Il gruppo descrive il 42enne Abu al-Ata come uno dei “principali elementi del consiglio militare e comandante della zona nord” della Striscia.

Le sirene dell’allarme sono suonate questa mattina nelle città israeliane di Ashdod e Ashlelon e nei sobborghi limitrofi, oltre che nell’area di Tel Aviv. Le autorità hanno disposto la chiusura di tutte le scuole nel sud di Israele. La polizia israeliana ha confermato che un’auto è stata danneggiata da un razzo caduto ad Ashdod, dove comunque non si registrano vittime. Diversi ordigni hanno colpito anche la città di Sderot e la regione di Eshkol.