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Milano, Forza Nuova appende striscione davanti al teatro dove la senatrice a vita Liliana Segre parla agli studenti

La scritta della formazione di estrema destra era posizionata vicino al teatro di via Fezzan dove martedì mattina la senatrice ha incontrato gli studenti del quartiere. Durante l'incontro la Segre è ritornata a parlare della polemica del centrodestra sulla commissione contro l'odio: "Anche se non si è visto in televisione, molti degli astenuti al voto, più tardi mi hanno molto applaudita". Salvini: "Di sicuro Liliana Segre può insegnarmi qualcosa, Balotelli no"

“Sala ordina, l’antifa agisce. Il popolo subisce”. È lo striscione firmato Forza Nuova trovato davanti al Municipio 6 di Milano, non molto distante dal teatro di via Fezzan dove la senatrice a vita Liliana Segre e don Gino Rigoldi hanno tenuto un incontro con gli studenti del quartiere. L’ennesimo episodio di odio nei confronti della Segre, già destinataria di 200 messaggi antisemiti al giorno, è stato denunciato questa volta sul palco del teatro dal presidente del municipio 6, Santo Minniti che ha poi postato la foto dello striscione sui social: “Stamattina ho trovato questo striscione, poco prima dell’evento che faremo con Liliana Segre. Solo una cosa non mi è chiara: secondo voi va nel generico o nell’umido?”.
Contro lo striscione si pronuncia anche Roberto Cenati presidente dell’Anpi: “Manifestiamo la nostra profonda indignazione per questo ulteriore provocazione che offende le tradizioni antifasciste della nostra città”. E poi: “Liliana è per tutti noi riferimento fondamentale per il suo continuo richiamo a non essere indifferenti di fronte alle ingiustizie, alle discriminazioni e alla deriva xenofoba e antisemita che sta investendo l’Europa e il nostro Paese”.
Durante la mattinata la senatrice ritorna a parlare della Commissione contro l’antisemitismo e sulla decisione di Forza Italia, Fratelli d’Italia e Lega di non votare a favore: “Sono ottimista, credo che la Commissione si farà e saranno tutti a partecipare”. E ha aggiunto: “Anche se non si è visto in televisione, molti degli astenuti al voto, più tardi, in realtà, mi hanno molto applaudita. Quindi non è che fossero proprio tutti indifferenti o che avessero solo obbedito ai capigruppo”.
È fiduciosa la Segre: “Voglio pensare che le coscienze e le anime di chi ha votato in un certo senso contro astenendosi, non siano tutte insensibili, ma che si siano adattate a quegli ordini politici, a cui io non riesco ad adattarmi, per cui ci si astiene o meno a seconda della decisione della scuderia“. Infine, a chi le ha chiesto di Matteo Salvini lei ha risposto così: “Lo incontrerò, certo, perché non dovrei? Se lui mi vuole incontrare perché no? Se io non odio, perché non dovrei aprire la porta?”.
Sulla questione dell’antisemitismo è tornato a parlare proprio l’ex ministro dell’Interno: “Penso che chi nega l’Olocausto va curato da uno bravo bravo. Ma sul fatto di mettere in mano a una commissione partitica il giudizio di cosa è razzismo ho qualche dubbio – ha detto a Napoli – Sull’antisemitismo nessun problema: vanno curati sia quelli che vanno in giro con la svastica sia quelli con falce e martello. Di sicuro Liliana Segre può insegnarmi qualcosa, Balotelli no”.