Cronaca

Mose, rinviato uno dei test finali sulle dighe mobili dopo vibrazioni ai tubi. “Precauzione”

Dal Consorzio Venezia Nuova fanno sapere che l'appuntamento del 4 novembre è stato procrastinato perché durante le prove di sollevamento sono stati rilevati problemi nelle linee di scarico. Uno stop inatteso che dimostra quanto sia delicata la messa in attività dell'opera idraulica più imponente mai realizzata in Italia

Avrebbe dovuto essere uno dei test finali di sollevamento della paratoie del Mose, alla quarta bocca di porto della Laguna di Venezia, quella di Malamocco. Ma l’appuntamento del 4 novembre prossimo è stato rinviato per motivi precauzionali, visto che durante le prove di sollevamento effettuate a fine ottobre sono state riscontrate vibrazioni ai tubi. Sarà quindi necessario intervenire per capire la causa e rimuoverla. Il sistema di dighe mobili, del costo complessivo di 6 miliardi di euro, che dovrebbe salvare Venezia dalle acque alte, ha quindi subito un inatteso stop. “Si tratta di una semplice precauzione – fanno sapere dal Consorzio Venezia Nuova – visto che durante i sollevamenti di parte della barriera, avvenuti il 21 e il 24 ottobre scorsi, sono state riscontrate delle vibrazioni in tratti di tubazioni delle linee di scarico. In attesa di verifiche tecniche dettagliate e di interventi di soluzione di quanto riscontrato, è stato ritenuto opportuno il rinvio a nuova data”.

Questa la dichiarazione ufficiale. Ma cosa è accaduto? Le dighe mobili sono collocate sul fondo della laguna. Quando si prevede un’acqua alta vengono alzate fino a creare una barriera nei quattro punti di accesso alla laguna, ovvero Malamocco, Lido-San Nicolò, Treporti e Chioggia. Ognuno degli accessi ha un numero diverso di paratoie, che in totale sono 78. Ognuna di queste giace sul fondo perché è piena d’acqua. Per alzarla bisogna procedere allo svuotamento dell’acqua grazie all’iniezione di aria. La paratoia diventa più leggera e viene quindi alzata fino ad agganciarsi a quelle vicine e a formare la barriera. L’aria viene pompata attraverso tubi che partono dai cassoni in cemento e passano attraverso le cerniere. Il procedimento inverso avviene quando le paratoie devono tornare sul fondo. All’interno, attraverso altri tubi, viene pompata acqua, che fa uscire l’aria. Le paratoie diventano più pesanti e raggiungono gli alloggiamenti sul fondo.

Le vibrazioni sono state riscontrate in questa seconda fase, quella di pompaggio dell’acqua. Un po’ come accade quando si avviano i termosifoni di una casa e occorre far uscire l’aria per far posto all’acqua. I test di movimentazione finora effettuati sono stati 30, in un arco di tempo di sei anni, ma concentrati soprattutto nel 2019. Ecco la scansione: 6 test di movimentazione sono avvenuti alla bocca di porto di Lido-San Nicolò (20 paratoie) dall’aprile al settembre di quest’anno; 5 i test a Chioggia (18 paratoie), da luglio al 2 ottobre di quest’anno; a Lido-Treporti (21 paratoie) sono stati effettuati 7 test dal 2013 al 2016, e altri 10 test nel 2019, da febbraio al 16 luglio; infine, i due test a Malamocco (19 paratoie), il 21 e 24 ottobre scorsi. Alla bocca di Chioggia non sono stati riscontrati problemi. Piccole vibrazioni erano state rilevate sia a San Nicolò, che a Treporti. Non era nulla di allarmante. Sono state le vibrazioni a Malamocco a creare l’allerta e a bloccare il test previsto per la prossima settimana.

Al di là del rallentamento dei tempo di verifica del funzionamento delle paratoie, le vibrazioni dimostrano quanto sia delicata la messa in attività dell’opera idraulica più imponente che sia stata realizzata in Italia.

Di Giuseppe Pietrobelli