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Marco Carta assolto: “È finito un incubo”. Ma la Procura non ci sta e annuncia che farà ricorso

Il cantante ex vincitore di Amici e Sanremo è stato assolto "per non aver commesso il fatto": i giudici hanno accolto così la richiesta della difesa, rappresentata dagli avvocati Simone Ciro Giordano e Massimiliano Annetta, che aveva chiesto invece l'assoluzione piena

Marco Carta è stato assolto dal giudice di Milano per il furto di sei magliette del valore di 1.200 euro avvenuto lo scorso 31 maggio alla Rinascente, rigettando così la richiesta formulata dal pm di Milano Nicola Rossato che aveva chiesto per lui una condanna a 8 mesi di carcere e 400 euro di multa. Il cantante ex vincitore di Amici e Sanremo è stato assolto “per non aver commesso il fatto“: i giudici hanno accolto così la richiesta della difesa, rappresentata dagli avvocati Simone Ciro Giordano e Massimiliano Annetta, che aveva chiesto invece l’assoluzione piena. Carta non era presente in aula al momento della lettura della sentenza ma ha saputo la notizia al telefono dal suo avvocato: “Oh mio Dio, grazie avvocato“, gli ha detto scoppiando in lacrime, come riferisce l’Ansa.

È finito un incubo. Oggi non ce la faccio a parlare, sono provato dalla felicità ma provato”, ha aggiunto Carta. “Siamo molto soddisfatti dall’assoluzione. Dalle immagini era chiaro fin dal primo momento e oggi e lo dice un giudice, ora lasciato ai suoi successi professionali”, hanno commentato i suoi legali. La vicenda però, non finisce qui: il pm Rosato ha annunciato infatti che impugnerà questa sentenza e farà ricorso contro la decisione del giudice.

L’episodio di cui è accusato il cantante vede protagonista anche un’amica, Fabiana Muscas, 53 anni, la cui posizione è stata stralciata. La donna, la volta scorsa, ha chiesto di essere ammessa all’istituto della messa alla prova, ovvero di potere svolgere lavori di pubblica utilità in un’associazione che si occupa di donne vittime della tratta della prostituzione a Cagliari. Per lei l’udienza è in programma il 17 dicembre quando il giudice deciderà se ammettere la richiesta di messa alla prova della donna, assistita dal legale Giuseppe Castellano, al programma che durerà 52 settimane.