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Ocean Viking, il Viminale dà l’ok allo sbarco dei 104 naufraghi a Pozzallo: “Saranno ricollocati, 70 in Francia e Germania”

La nave di Sos mediterranee e Medici senza frontiere da dieci giorni chiedeva all'Italia un porto sicuro. Il ministero dell'Interno: "Procedura di ricollocazione in base al pre-accordo raggiunto nel corso del vertice di Malta". Resta ancora senza autorizzazione la Alan Kurdi con a bordo 90 persone

La Ocean Viking sbarcherà a Pozzallo con i 104 migranti salvati il 18 ottobre. Lo fa sapere il Viminale che ha autorizzato lo sbarco, previsto per le 8 di mercoledì mattina. “Si è appena conclusa – informa il ministero – la procedura di ricollocazione” dei migranti soccorsi “in base al pre-accordo raggiunto nel corso del vertice di Malta. Francia e Germania, in particolare, ne accoglieranno 70“. “Francia, Germania e Italia hanno trovato un accordo per il ricollocamento delle 104 persone sulla Ocean Viking e delle 90 sulla Alan Kurdi”, ha esultato con un tweet Sos mediterranee. “Siamo sollevati ed apprezziamo che Francia, Germania ed Italia abbiano finalmente trovato una soluzione”, ha detto anche Michael Fark, capomissione di Medici senza frontiere che gestisce la nave insieme a Sos Mediterranee. In realtà per la nave Alan Kurdi, con a bordo 90 naufraghi, non è stato ancora autorizzato lo sbarco.

L’accordo a cui fa riferimento il ministero dell’Interno è quello raggiunto a La Valletta il 23 settembre scorso tra Malta, Italia, Francia e Germania. Prevede ricollocamenti entro quattro settimane, valutazione delle richieste d’asilo a carico dei Paesi che accoglieranno i migranti e si occuperanno degli eventuali rimpatri. Un documento comune che l’8 ottobre è stato presentato al Consiglio affari interni dell’Ue a Lussemburgo. L’allargamento dell’intesa ha trovato favorevoli solo alcuni Paesi, ma per ora non ci sono stati altri passi avanti concreti. L’accordo riguarda solo i migranti che vengono soccorsi da imbarcazioni di ong e navi militari.

Il caso Oceak Viking nel governo
La nave di Sos mediterranee e Medici senza frontiere da dieci giorni chiedeva all’Italia un porto sicuro. “Non ho fatto tweet ma il presidente del Consiglio e il ministro degli Interni con cui ho parlato più volte anche nelle ultime ore, sanno che per il Pd non è tollerabile tenere un minuto di più persone in mare”, ha detto il ministro Dario Franceschini. La stessa posizione di Matteo Renzi. “Da dieci giorni la Ocean Viking è ferma in mezzo al mare. Ci sono 100 persone a bordo che soffrono. Vanno fatte sbarcare subito. Subito”, ha scritto su Facebook l’ex premier. Che sempre sui social network ha aggiunto: “Non si risolve l’immigrazione con gli spot, sulla pelle degli ultimi. Se nessuno mette la faccia, la metto io: fate scendere quelle persone. La lotta al Salvinismo si fa con una battaglia culturale, non copiando gli spot leghisti“.

Ha chiesto di far sbarcare la nave anche il capogruppo di Italia viva al Senato, Davide Faraone: “O il governo italiano, in accordo con quello maltese, fa sbarcare subito i 104 naufraghi, o chiederò di salire a bordo della OceanViking come per la Sea Watch e la Diciotti per verificare le condizioni sanitarie dei migranti e dell’equipaggio. Adesso basta”. D’accordo con Faraone l’ex senatore del M5s Gregorio De Falco: “È stato superato qualunque tipo di record vergognoso, o quasi. Sono d’accordo con Faraone, il Governo deve fare scendere queste persone. Qui non parliamo di migranti ma di naufraghi, e i naufraghi vanno salvati sempre”.

Diversa è la posizione presa da Luigi Di Maio. “Guardiamoci in faccia: esiste un problema? Sì. Va risolto? Sì e non dobbiamo aver paura a dirlo, non si può arrivare al paradosso che dire che l’Italia non può farsi carico di tutti i migranti che partono dalle coste del Nord Africa, diventi motivo di vergogna”, ha detto il ministro degli Esteri in un’intervista al Corriere della Sera. “Bisogna fare la cosa giusta, non quella che spaventa di meno – ha aggiunto Di Maio -Non è possibile che la Viking per l’ ennesima volta sbarchi sempre e solo in Italia“. Per Matteo Salvini si tratta invece dell'”ennesima calata di braghe del governo italiano, ennesimo favore a una ong (stavolta francese, su nave norvegese) che incoraggia gli scafisti a continuare i loro traffici”.