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Cile, nuovi scontri davanti al palazzo del governo: incendi e saccheggi nei supermarket

Nel giorno in cui il presidente Sebastian Pinera ha messo mano all'annunciato rimpasto cambiando otto ministri del suo governo, decine di migliaia di persone sono scese in strada per un corteo che da Piazza Italia si è diretto verso la Moneda. Negli stessi attimi un gruppo di manifestanti ha appiccato il fuoco alla stazione Baquedano della metro, mentre altri hanno provocato un incendio in un centro medico e saccheggiato locali di McDonald’s

Santiago del Cile continua a bruciare. Nel giorno in cui il presidente Sebastian Pinera ha messo mano all’annunciato rimpasto cambiando otto ministri del suo governo, violenti incidenti con incendi in edifici e saccheggi in locali commerciali sono avvenuti nella capitale nel quadro della protesta sociale che scuote il Paese dal 18 ottobre. Decine di migliaia di persone sono intervenute per un corteo che da Piazza Italia si è diretto verso la Moneda, proprio durante il giuramento del nuovo esecutivo. Negli stessi attimi un gruppo di manifestanti ha appiccato il fuoco alla stazione Baquedano della metro, denunciando che la polizia che si trova al suo interno ha creato un “centro di tortura”.

I responsabili dell’atto si sono quindi spostati verso Santa Rosa, dove hanno provocato un incendio in un centro medico e hanno saccheggiato locali di McDonald’s e di Fashion Park. Poco lontano, un altro gruppo ha assaltato un supermercato non lontano dalla Moneda.

Almeno 20 persone sono morte nell’ondata di proteste contro le disuguaglianze sociali ed economiche iniziata 10 giorni fa. Gli osservatori Onu inviati dalla commissaria per i diritti umani, la ex presidente cilena Michelle Bachelet, per indagare sulle numerose violazioni denunciate da quando le proteste sono cominciate, arriveranno nei prossimi giorni. La missione resterà poi in Cile fino al 22 novembre. Inizialmente l’approdo degli osservatori era atteso per martedì, tanto che parte dell’opposizione aveva accusato il presidente Pinera di avere revocato lo stato d’emergenza e promesso il rimpasto di governo nel fine settimana in tempo per un ritorno alla normalità all’arrivo della squadra Onu.

Dall’inizio delle proteste sono state registrate numerose denunce di violenze commesse da parte delle forze dell’ordine. Sono pervenute anche denunce di violenze sessuali: nelle ultime ore sta scatenando indignazione il racconto di un ragazzo gay che ha denunciato di essere stato stuprato con un manganello da alcuni carabineros dopo un fermo e insultato per la sua omosessualità.